Predisporre uno schema di norma di attuazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta per ampliare le competenze della Regione in materia di disciplina dell’utilizzo delle acque a scopo idroelettrico. È quanto chiedono con una mozione che sarà discussa nel prossimo consiglio regionale i Chiara Minelli e Alberto Bertin (Rete Civica-Alliance Citoyenne), Elso Gerandin (Mouv’), Luciano Mossa (Movimento 5 Stelle) e Roberto Luboz (Lega Vallée d’Aoste).
“La Regione autonoma Valle d’Aosta, pur avendo la titolarità delle acque pubbliche fin dall’approvazione dello Statuto speciale del 1948, non ha mai avuto competenza per disciplinare con legge regionale le procedure e le concessioni per l’utilizzo di tali acque a scopo idroelettrico. – spiega una nota – Altre Regioni a Statuto speciale, come ad esempio il Trentino-Alto Adige, hanno ottenuto tale competenza grazie ad interventi sulla loro normativa statutaria ed oggi persino le Regioni a Statuto ordinario, con la recente conversione in legge del Decreto Semplificazione, hanno ottenuto la facoltà di disciplinare con legge regionale le concessioni per grandi derivazioni idroelettriche”.
I consiglieri ricordano come nelle audizioni della Commissione speciale che si occupa del futuro della CVA è emerso come “con un’azione coordinata Regione-Stato ed il lavoro della Commissione Paritetica, è possibile in tempi rapidi arrivare ad una apposita norma di attuazione dello Statuto che estenda notevolmente le competenze della Regione”.
L’auspicio dei gruppi consiliari è che si arrivi in Consiglio regionale ad approvare all’unanimità la proposta.