Il Governo punta sul trattamento meccanico biologico. Soddisfatti ambientalisti e cittadini

La direzione del Governo regionale è emersa nell’incontro pubblico sul tema rifiuti avvenuti venerdì scorso a Quart. Per il Comitato rifiuti zero il combustibile da rifiuto va bruciato in co-combiustione in impianti già esistenti fuori Valle.
Società
A delineare quale sarà il futuro dei rifiuti valdostani è stato l’incontro pubblico avvenuto venerdì 19 nell’auditorium del Comune di Quart. Tra i tanti nodi ancora da sciogliere ora ce n’è uno in meno: l’inceneritore non è compatibile con la Valle e il Governo regionale punta sul TMB, trattamento meccanico biologico, cioè la separazione della parte umida da quella secca, soluzione che ridurrebbe di molto il materiale indirizzato alla discarica di Brissogne poiché proprio la parte secca diventerebbe combustibile da rifiuto di qualità (cdr-q).
Il sistema di pre-trattamento dei rifiuti utilizzato per produrre CDR (combustibile da rifiuti) di qualità non sarà dunque il Thor, come reso noto per la prima volta dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e dal direttore dell’Arpa Giovanni Agnesod venerdì sera. Proprio Agnesod ha precisato che nuovi studi sulla situazione valdostana in particolare in riferimento alla produzione di energia a basso impatto ambientale hanno fatto delineare nuovi scenari rispetto al recente passato. Ecco perché il termovalorizzatore è stato subito bocciato: "il risparmio energetico portato da un simile impianto sarebbe scompensato dalla quantità di polveri fini prodotte che si accumulerebbero sul fondo Valle". Soddisfatti ovviamente per la scelta del Governo regionale il Comitato Rifiuti Zero così come i cittadini valdostani firmatari della petizione che rifiutava il termovalizzatore e proponeva nuove soluzioni.

Le perplessità in materia di rifiuti non sono però cancellate del tutto. Il Comitato Rifiuti Zero punta infatti l’attenzione su una questione: “Appare ormai chiaro – scrive in una nota – che l'intenzione della Giunta sia quella di bruciare il CDR nell' impianto di teleriscaldamento che verrà costruito ad Aosta. Riteniamo che quest'opzione abbia  vari punti  critici: innanzitutto il Cdr non andrebbe a sostituire dei combustibili fossili come il carbone o il petcoke, ma il gas (notoriamente meno inquinante). L'impianto di teleriscaldamento non porterebbe poi alcun beneficio in termini di emissioni complessive di sostanze inquinanti, anzi queste sarebbero addirittura maggiori! Riteniamo quindi che tra gli scenari che la regione andrà ad analizzare debba essere anche preso in considerazione uno scenario in cui il CDR sia portato fuori regione e bruciato in co-combiustione in impianti già esistenti”. Altro tema che il Comitato evidenzia è quello relativo al compostaggio nelle zone urbane.

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