Il récital di Jenö Jandó protagonista al Festival di Sarre

Martedì 10 luglio 2007 alle ore 21.30 nel salone del Castello reale di Sarre si terrà il récital del pianista Jenö Jando', inserito nella sesta edizione del Festival internazionale di Sarre, organizzato e promosso dal Comune...
Società

Martedì 10 luglio 2007 alle ore 21.30 nel salone del Castello reale di Sarre si terrà il récital del pianista Jenö Jando’, inserito nella sesta edizione del Festival internazionale di Sarre, organizzato e promosso dal Comune di Sarre.

Tra i più brillanti pianisti ungheresi della sua generazione, Jenö Jandó è conosciuto in tutto il mondo grazie alla sua enorme discografia, che include l’edizione integrale delle sonate e dei concerti di Beethoven e di Mozart oltre alle principali opere di Bach, Bartók, Haydn, Liszt, Schubert e di molti altri compositori.
Jenö Jandó è nato nel 1952 a Pécs in Ungheria. La prima lezione di pianoforte l’ha ricevuta all’età di 7 anni da sua madre; più tardi ha studiato pianoforte alla Franz Liszt Musikakademie con Katalin Nemes, Pál Kadosa e Andrai Mihàli.
Nel 1973 ha vinto il primo premio alla Hungarion Radio Competition; in seguito ha vinto altri prestigiosi concorsi, quali il Dino Ciani, lo György Cziffra Competition Versailles e il Concorso Internazionale di Sydney.
Appena diplomato è stato incaricato come docente presso la Franz Liszt Musikacademie, dove insegna attualmente. Gli sono stati assegnati i premi Bartók-Pásztory e il Koussuth, il più importante riconoscimento artistico ungherese.
Ha cominciato una lunga serie di registrazioni con Hungaroton, passando in seguito alla Laserlight e alla Naxos.
Jenö Jandó è non soltanto uno dei pianisti che più ha registrato dischi al mondo, ma un artista tra i maggiormente considerati dalla critica internazionale.

Il programma prevede l’esecuzione di un a Sonata di Haydn, autentico capolavoro per semplicità d’invenzione, grazia ed eleganza, tra i modelli di riferimento soprattutto per Beethoven, che, pur allontanandosene necessariamente, ne riconoscerà sempre l’insuperato valore storico. La Sonata op. 57 in fa minore di Beethoven, detta ?Appassionata? è tra le opere più note e rappresentative di Beethoven (e da egli stesso più amate), e ci conduce al cuore dello ?stile eroico? beethoveniano. Il concerto proseguirà con alcuni brani di Liszt, personalità estrosa e poliedrica che riunisce in sé gli atteggiamenti più disparati e contraddittori. Il suo pianismo, opposto all’altro grande protagonista del romanticismo, Chopin, predilige l’effetto, la sonorità irruente, i grossi contrasti, la forma ampia e libera, la sperimentazione incessante, la ricerca tecnico-espressiva,. Per concludere un omaggio all’ungherese Zoltan Kodaly, autore profondamente ispirato dalla musica tradizionale che studiò ed inserì nella sua opera.

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