E? stata presentata martedì 12 settembre, all?interno delle manifestazioni della sesta festa del volontariato, la ricerca dal titolo ?Volontariato e associazionismo di promozione sociale in Valle d?Aosta? promossa dal Centro di servizio per il Volontariato regionale (CSV) e diretta da Renato Frisanco della FIVOL (Fondazione Italiana per il Volontariato).
Obiettivo dell?indagine: identificare caratteristiche di funzionamento, attività, processi, risorse e bisogni delle Organizzazioni di Volontariato (OdV) e dell?Associazionismo di Promozione Sociale (APS) della Regione Autonoma Valle d?Aosta, alla luce della trasformazione in atto del sistema del welfare e delle attese e bisogni della società.
Sono 122 le OdV esaminate, distribuite sul territorio della Valle d?Aosta, attraverso un questionario di oltre 50 domande rivolte ai presidenti e ai volontari delle associazioni intervistate. ?Lo sforzo della ricerca è stato anche – ha spiegato Renato Frisanco – quello di identificare dei profili tipici delle organizzazioni di volontariato?.
Le organizzazioni di volontariato della Valle d?Aosta sono di dimensioni piccole (76 su 100 superano le 20 unità, nel 57% dei casi i volontari non superano le 10 unità), hanno mediamente 20 anni di vita, presentano un ritmo di crescita costante e oggi superiore a quello che si riscontra nel Nord-Ovest. Lavorano per lo più nel settore socio-assistenziale e sanitario, facendosi carico di malati e traumatizzati e di persone in età evolutiva, oltre che a favore di persone in stato di difficoltà, disabili, anziani. ?Rispetto alla stessa ricerca relativa al 2001 si nota un aumento delle ore di disponibilità dei volontari alle organizzazioni ? ha ancora aggiunto Frisanco ? segno della continuità di azione e della buona salute in genere del volontariato valdostano?.
La maggioranza delle organizzazioni ha una attività regolare, solo 5 su 100 sono in difficoltà operativa, 9 gruppi su 100 hanno incrementato, invece, la propria attività, e, in particolare, questo riguarda le APS. Per quanto concerne le risorse umane si delinea una pluralità di figure attive e non. 29 gruppi su 100 dispongono esclusivamente di volontari, 65 su 100 hanno volontari anche saltuari.
Per quanto riguarda le risorse economiche, si registra una sostanziale aumento delle risorse economiche, rispetto al 2001, a disposizione delle organizzazioni del volontariato.
Non è mancata l?analisi delle criticità che interessano i soggetti dell?indagine. Oltre a lamentare una difficoltà logistica e nella ricerca dei volontari ?il volontariato valdostano, ? ha affermato Anna Merlo, ricercatrice dell?Università della Valle d?Aosta – pur avendo in questi anni accresciuto le sue relazioni con la pubblica amministrazione, non ha ottenuto ancora molte occasioni di partnership sullo stesso livello con l?ente pubblico?.
?Dalla ricerca mi sembra che emerga come anche nel volontariato si registra una certa assenza di giovani ? ha sottolineato invece Giuliana Ferrero, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta – e, in questo il volontariato non si differenzia dagli altri settori della società come ad esempio la politica. Di fronte a questa situazione io credo che ci si debba interrogare ed attivarci per liberare le nuove energie presenti nella società che sono i giovani e le donne?.