In arrivo anche in Valle d’Aosta il primo vaccino contro il tumore al collo dell’utero

Il cancro del collo dell'utero colpisce ogni anno, in Italia, 3500 donne, provocando 1800 decessi, e rappresenta, dopo il tumore al seno, la seconda causa di morte nella popolazione femminile. Responsabili diretti...
Società

Il cancro del collo dell’utero colpisce ogni anno, in Italia, 3500 donne, provocando 1800 decessi, e rappresenta, dopo il tumore al seno, la seconda causa di morte nella popolazione femminile.
Responsabili diretti della malattia, nella stragrande maggioranza dei casi, sono alcuni ceppi del virus Hpv, contro il quale è stato recentemente brevettato un vaccino già disponibile in tredici paesi europei.
Finalmente anche l’Italia ha terminato le procedure di registrazione e di rimborsabilità del vaccino, che sarà distribuito entro pochi mesi. L’Usl regionale si sta quindi preparando ad avviare in Valle d’Aosta la campagna nazionale di vaccinazione, destinata con ogni probabilità alle bambine intorno ai 12 anni di età. L’anagrafe computerizzata dei vacini, entrata in funzione recentemente in Valle, sarà uno strumento importante per condurre a buon fine il progetto. Spetta all’Aifa, Agenzia italiana per i farmaci, decidere quali fascie di popolazione dovranno beneficiare del vaccino e con quali canali distributivi.
Il Ccm, comitato controllo malattie, ha elaborato già un piano di intervento, proposto in occasione della conferenza Stato-Regioni.

Finora l’unica misura adottata, a livello preventivo, contro il tumore del collo dell’utero, è stato il pap-test, un esame che permette di diagnosticare precocemente l’insorgenza di questa forma di cancro. Ogni anno tredicimila donne valdostane a partire dai 25 anni di età si sottopongono a questo test. Associando al pap-test il vaccino, sarà possibile ottenere una mortalità pari a zero, e sconfiggere definitivamente questa malattia.
Purtroppo solo una donna su due in Italia esegue periodicamente il test, mentre due su cinque non hanno mai effettuato questo controllo fondamentale, che consente di scoprire le alterazioni della cellula prima che compaiano i sintomi del tumore.

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