In arrivo un Centro di servizi per la povertà
Un centro di servizi per la povertà e un pronto intervento sociale sono alcuni dei nuovi servizi, previsti nel piano regionale a contrasto delle povertà, approvato ieri dalla Giunta regionale.
Una recente indagine svolta dal Dipartimento politiche sociali con la collaborazione di un ricercatore, ha messo in luce come l’incidenza dei casi di povertà in Valle d’Aosta, rispetto alla totalità dei parametri utilizzati per misurare il fenomeno, permane su livelli nettamente inferiori rispetto a quanto rilevato a livello nazionale. “Tuttavia, l’indagine ha permesso di evidenziare come, anche in Valle d’Aosta, siano in atto dei processi di cambiamento che sollecitano la necessità di un’attenta e costante analisi della problematica. – si legge nel piano approvato – In dettaglio, l’insieme dei dati standardizzati così come le opinioni degli esperti che sono state raccolte, convergono nel sottolineare come i processi di impoverimento abbiano subito nel corso degli ultimi anni un’evidente inversione di tendenza. Nel periodo coincidente con l’inizio e la fase più acuta della crisi pandemica, si è assistito sul territorio regionale ad un riacutizzarsi del problema della povertà che si è manifestato in anticipo e, in alcune circostanze, con un’intensità più elevata rispetto al contesto nazionale”.
A essere maggiormente esposte a processi di impoverimento, anche in Valle d’Aosta, sono le fasce di età più esposte a condizioni di lavoro precario, le famiglie monoreddito e la popolazione di origine straniera.
Fra gli interventi che la Regione intende mettere in campo per il 2024 c’è un nuovo servizio di Pronto intervento sociale, da attivare in caso di emergenze ed urgenze sociali. Si tratta di un intervento specialistico sempre attivo, assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno, volto a garantire una risposta tempestiva alle persone che versano in una situazione di particolare gravità ed emergenza; realizzare una prima lettura del bisogno rilevato nella situazione di emergenza ed attivare gli interventi indifferibili ed urgenti e inviare/segnalare ai servizi competenti per l’eventuale presa in carico. Il servizio sarà rivolto ad una pluralità di soggetti: minori, vittime di violenza, vittime di tratta, persone non autosufficienti, adulti in difficoltà, ecc..
Le segnalazioni arriveranno ad un numero verde direttamente da parte delle persone in condizioni di bisogno o da altri cittadini o dai servizi pubblici e privati o ancora da enti del terzo settore. La situazione di urgenza verrà gestita dagli operatori del Pronto intervento sociale (Assistente Sociale e/o educatore reperibile) oppure da altre figure individuate (animatore territoriale, operatore sociosanitario, ecc.) , anche recandosi nel luogo in cui si è verificata l’emergenza. Il servizio sarà finanziato a valere sulle risorse del Fondo nazionale politiche sociali e, in quota parte, ai sensi del decreto di riparto del Fondo povertà quota servizi 2021-2023.
Sarà invece realizzato con fondi Pnrr il Centro servizi per la povertà. Il nuovo servizio dovrà svolgere funzioni di ascolto, filtro e accoglienza; servizio di valutazione dei bisogni e delle risorse e orientamento ai servizi territoriali, ai programmi ed alle prestazioni di interesse; servizio di presa in carico e case management/indirizzamento al servizio sociale professionale o ai servizi specialistici; servizio di consulenza legale- amministrativa; di mediazione interculturale; ambulatorio (screening e prima assistenza sanitaria); di accompagnamento alla residenza virtuale e di fermo posta; deposito bagagli/custodia effetti personali; magazzino distribuzione beni essenziali: viveri e coperte, ecc. servizi per l’igiene personale e lavanderia.
Il Centro avrà anche una piccola cucina solo per riscaldare piatti pronti e bevande; uno spazio ristoro per consumare pasti pronti; uno spazio di accoglienza diurna per attività varie, per esempio: postazione pc con connessione internet, postazione per ricaricare il cellulare, lettura di giornali/materiale informativo. Inoltre disporrà di una limitata accoglienza notturna (spazio riservato esclusivamente ad uno specifico target per es. emergenza freddo e/o dimissioni protette dall’ospedale…).
Per le attività del piano sono a disposizione 4,8 milioni di euro. Ammontano invece a 6,5 milioni di euro i fondi per dare gambe al Piano regionale per la non autosufficienza 2023-2025, che sempre ieri la Giunta regionale ha licenziato.
“L’approvazione del Piano definisce le politiche e i servizi in favore delle persone non autosufficienti e con disabilità – spiega l’Assessore Carlo Marzi – garantendo l’erogazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) sul territorio regionale.”
“L’impegno è volto a implementare i servizi sul territorio – prosegue l’Assessore – con il potenziamento dell’assistenza domiciliare sociale e integrata con i servizi sanitari e nuovi servizi sociali finalizzati al sollievo delle persone anziane non autosufficienti e con disabilità grave e gravissima e a supporto dei loro familiari”.
L’assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari è un servizio rivolto a persone anziane non autosufficienti o a persone anziane con ridotta autonomia o a rischio di emarginazione, che richiedono supporto nello svolgimento delle attività fondamentali della vita quotidiana caratterizzato dalla prevalenza degli interventi di cura della persona e di sostegno psico-socio-educativo anche ad integrazione di interventi di natura sociosanitaria. Previsti inoltre servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali: il pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne e notturne, gestito da personale qualificato; un servizio di sostituzione temporanea degli assistenti familiari in occasione di ferie, malattia e maternità; l’attivazione e l’organizzazione mirata dell’aiuto alle famiglie valorizzando la collaborazione volontaria delle risorse informali di prossimità e quella degli enti del Terzo settore. Infine saranno attivati servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali la messa a disposizione di strumenti per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro degli assistenti familiari, in collaborazione con i Centri per l’impiego del territorio, e l’assistenza gestionale, legale e amministrativa alle famiglie per l’espletamento di adempimenti.