Influenza in aumento in tutta Italia, ma in Valle il picco è atteso per fine gennaio

Ad oggi, sono stati somministrati 12.037 vaccini dei 17.600 distribuiti. I medici di sanità pubblica invitano tutti, ed in particolare coloro che non hanno ancora provveduto, a vaccinarsi, considerando che occorrono 15 giorni per la risposta immunitaria.
Società

L’influenza, a livello nazionale, ha decisamente stretto la sua morsa nella settimana tra Natale e capodanno, ma in Valle d’Aosta l’impatto della malattia è stato meno violento che in altre regioni. A dirlo, è il rapporto epidemiologico “InfluNet”, elaborato dal Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

Infatti, se nei giorni dal 25 al 31 dicembre scorsi si è riscontrato nel Paese un brusco aumento del numero di casi in tutte le fasce d’età (con quelle dei bambini sotto i 5 anni e delle persone tra 5 e 14 anni tra le più colpite, ma con anche gli anziani in evidente aumento), tale da portare il livello di incidenza a undici casi ogni mille assistiti, in Friuli-Venezia-Giulia, nella provincia autonoma di Bolzano e nella nostra regione si è rimasti a circa quattro casi ogni mille assistiti.

Dall’Unità Sanitaria Locale fanno però sapere che il dato potrebbe, relativamente alla Valle d’Aosta, “essere inficiato da un minor numero di segnalazioni, o da alcune giunte in ritardo, da parte dei ‘medici sentinella’”. Stando ai dati del Servizio di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell’USL, su un totale di 18.000 dosi di vaccini acquistate, attualmente ne sono state distribuite 17.600 e, al momento, i vaccini somministrati sono 12.037.

I dati consolidati del numero di vaccinazioni effettuate dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta saranno disponibili a fine marzo, ma i medici di sanità pubblica invitano tutti, e soprattutto coloro che non hanno ancora provveduto a farlo, a vaccinarsi, considerato “che in Valle d’Aosta non si è ancora raggiunto il picco massimo (verosimilmente potrebbe manifestarsi verso la fine di gennaio) e che occorrono 15 giorni per la risposta immunitaria”. L’epidemia influenzale in atto – che si stima aver ormai raggiunto i 2milioni 168mila casi, di cui 673mila nelle giornate tra il 25 e il 31 dicembre scorsi – è causata principalmente dal virus di tipo “A”, per cui il vaccino a disposizione contiene anticorpi specifici.

L’Usl rende infine noto che, relativamente al numero dei ricoveri ospedalieri nei reparti del Dipartimento delle medicine, si è passati da 79, nella settimana dal 21 al 27 dicembre 2017, a 102 nel periodo tra il 28 dicembre e ieri, mercoledì 3 gennaio. Complessivamente, sinora, nei reparti di medicina sono stati ricoverati 202 pazienti. “E’ bene  precisare – commentano dalla Direzione Medica di Presidio – che l’influenza raramente è oggetto esclusivo di ricovero, ma è sovente un fattore di rischio per numerose altre patologie dell’apparato cardio-respiratorio”.

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