Io Mixo: il centro giovanile che c’è ma non si vede

L'assessore Paron non nasconde una velata preoccupazione: "Stando alle informazioni date dal gestore il centro è aperto tre o quattro pomeriggi alla settimana. Ho disposto ulteriori verifiche, mandando un dipendente comunale a fare un sopralluogo".
Il centro Io Mixo
Società

Andrea Paron era stato chiaro: “Il centro d’incontro ‘Io mixo’ del quartiere Cogne è aperto dal luglio scorso“. L’assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili aveva risposto ad un’interpellanza durante il Consiglio comunale di fine ottobre, riservandosi di fornire maggiori dettagli in una fase successiva.

La gestione dei due “centri d’incontro” – il secondo è in via Volontari del sangue ed è in fase di ristrutturazione da parte dell’amministrazione comunale – è compresa nel bando per l’appalto della Cittadella dei giovani, vinto dall’associazione temporanea di imprese Undicicento, formata dal Consorzio per le tecnologie e l’innovazione e da 3bite, che ha avuto in consegna la struttura a luglio.

Prende il via così un pellegrinaggio quotidiano in Place Soldats de la neige, davanti alle vetrine del centro d’incontro. Lunedì alle 11: chiuso. Martedì alle 11: chiuso. Mercoledì alle 14.30: chiuso. Giovedì alle 17: chiuso. E così via, in giorni e orari diversi: mai una luce accesa, mai una persona presente. Può essere la più classica delle coincidenze, ma l’assenza sulla porta di un’insegna o di un orario di apertura lascia vivo ogni dubbio. Telefonare alla segreteria della Cittadella non aiuta ad ottenere alcuna certezza: “Il centro è aperto tutti i giorni, c’è una persona fissa. Ma non saprei dire gli orari“, risponde un addetto.

L’assessore Paron non nasconde una velata preoccupazione: “Stando alle informazioni date dal gestore – spiega l’assessore – il centro è aperto tre o quattro pomeriggi alla settimana. Ho disposto ulteriori verifiche, mandando un dipendente dell’ufficio Politiche giovanili a fare un sopralluogo per predisporre una relazione“. La questione è anche economica: da gennaio a giugno, quando entrambi i centri d’incontro erano chiusi, il Comune ha trattenuto il 10 per cento dell’importo dovuto a Undicicento per la gestione della Cittadella, circa 15 mila euro. Ora, vista l’incertezza e la mancanza di informazioni, Paron teme di dover replicare il taglio anche per il secondo semestre del 2010.

“Io mixo“, oggi, apre le sue porte su appuntamento. Nel ruolo di ciceroni, mi accolgono Simone Bertucco e Stefano Radin, due dei componenti di Undicicento. Stefano è l’operatore che si occupa direttamente della struttura del quartiere Cogne. “Forse dobbiamo migliorare la comunicazione – esordisce Bertucco – perché il centro è aperto più di 40 ore a settimana. Il Comune ci ha consegnato due stanze vuote, che abbiamo arredato a spese nostre e che sono operative, con corsi e attività“.

La prima stanza, un po’ spoglia, è attrezzata con scrivanie e un paio di pc. La seconda si presenta come “aula didattica”, con sedici pc. “Macchine che abbiamo completamente recuperato, che funzionano in doppia partizione Windows e Linux” precisa Bertucco – una lavagna e un videoproiettore.

“Io mixo” è aperto il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 18, per attività libera come internet point, sala studio, centro di aggregazione. E’ attivo, fino a fine anno e in via sperimentale, lo sportello “Caos” (Centro di ascolto alcol e/o sostanze) in cui opera personale del Sert, il servizio tossicodipendenze dell’Usl, il lunedì e il martedì dalle 14 alle 17 e il mercoledì dalle 8.30 alle 11.30; è iniziato un corso di “cittadinanza attiva”, che occupa gli spazi due sere a settimana con una quindicina di persone; infine prenderà il via un progetto triennale di formazione per alunni, docenti e genitori in collaborazione con l’Istituzione scolastica “Aosta 4” del quartiere Cogne.

Ora che le idee sono più chiare, le domande. Risponde Simone Bertucco. Gli assessori Cossard e Paron hanno pensato e più volte ripetuto che i due centri sul territorio cittadino hanno come scopo quello di combattere il “disagio giovanile”: qual è il ruolo di avamposto sul territorio di questo centro? “In realtà, agio e disagio convivono qui come alla Cittadella e come gestori ci preoccupiamo che le distanze e le differenze tra i due centri siano più ridotte possibili“. 

Credete di offrire un servizio paragonabile alla gestione precedente? “Il nostro è un servizio diverso, perché i gestori precedenti assegnavano ad un unico operatore tutti i compiti della gestione, dalla prevenzione all’informazione, dall’informatica alle attività ludiche. Noi abbiamo attivato collaborazioni diverse con personale diverso, perché quando è presente un informatico, si possa fare informatica, quando sono presenti i collaboratori di Caos si faccia prevenzione“.

Rispondete ai criteri di apertura e qualità del servizio presenti nel bando per l’appalto? “Il bando richiede un’apertura di almeno venti ore a settimana, noi spesso superiamo le quaranta“. Il problema è comunicare: non pensate che possa servire partire dall’orario di apertura sulla porta? “Stiamo predisponendo un monitor, con le informazioni sull’apertura e le attività del centro e su quelle della Cittadella“.

Il quartiere Cogne vi conosce? “Abbiamo avuto incontri con le associazioni del quartiere, stiamo avviando una collaborazione con ‘Uniendo raices’ per alcuni corsi. Abbiamo volutamente avuto un periodo di rodaggio per prendere le misure con la struttura: ora siamo pronti a partire“.

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