“La Commune à l’École”, premiati i progetti della terza edizione

Il primo premio per le scuole primarie è andato alla 4^ dell’Istituzione scolastica Abbé Prosper Duc di Châtillon, mentre a vincere per le scuole medie è stata la 2^C della San Francesco di Aosta.
La Commune à l'école
Società

Tre progetti vincitori, ed alcuni denominatori comuni: creatività, contenuto didattico, capacità espressiva di eccellenza.

Così la terza edizione de “La Commune à l’Ecole” – il concorso inserito nell’ambito dei “Rendez-vous citoyens” – e che ha coinvolto gli studenti valdostani sul tema: “Nous, les Syndics de demain. Storie, idee, proposte e competenze per la Valle d’Aosta futura”.

Tra le scuole primarie il primo premio – un buono di mille euro per l’acquisto di materiale didattico digitale – è andato agli 11 alunni della 4^ dell’Istituzione scolastica Abbé Prosper Duc di Châtillon ed il suo. Progetto di “amministrazione condivisa” che punta sulle rinnovabili, il marketing territoriale, le cene medievali nei castelli del paese, la gestione del Rû de la Plaine ed il progetto “pedibus”.

Il secondo premio – un tablet – è stato invece assegnato alla pluriclasse di Roisan, con i 33 alunni complessivi che hanno dapprima incontrato il Sindaco e, in seguito, allargato la visuale dal Comune di appartenenza al mondo. Da qui i bambini hanno promosso buone pratiche come la necessità di coinvolgere i giovani del paese in luoghi attrezzati per lo studio, lo sport, il divertimento e la riflessione di comunità per condividere le risorse e rispettarsi l’un l’altro.

Vincitori per le secondarie di primo grado – e che quindi potranno godersi un viaggio di istruzione a Parigi – sono stati gli studenti della 2^C della San Francesco di Aosta. I 20 ragazzi hanno ragionato sulla sostenibilità ambientale per il Capoluogo e la Plaine sviluppando i temi di “Aosta pulita”, con corvées periodiche previste, il “green day” con il blocco delle auto; del “Bioparco” nell’area limitrofa all’aeroporto di Saint-Christophe, con prodotti ecosostenibili; e “Le Terme”, per valorizzare e rendere fruibili i ritrovamenti romani presenti sotto la scuola aostana, con un giardino interno.

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