La ‘millenaria’: due giorni di festa, magia, musica e animazioni

Come un magico cofanetto, la Fiera di Sant'Orso si apre per la 1009esima volta al pubblico per offrire i suoi tesori e per proporre un'affascinante avventura alla scoperta di una patrimonio artigianale tra tradizione e contemporaneità.
Momenti di Fiera
Società
La Fiera di Sant'Orso, vetrina per eccellenza dell'arte valdostana e del "savoir faire", come un magico cofanetto si apre per la 1009esima volta al pubblico per offrire i suoi tesori. Da venerdì 30 a sabato 31 gennaio saranno 1085 gli artigiani che esporranno le proprie opere lungo le vie del centro di Aosta. La tradizione millenaria perpetua gesti antichi consegnando ogni volta un patrimonio fatto di elementi tradizionali ed innovativi. Sui volti infreddoliti di espositori, artisti, artigiani c’è tutto l’orgoglio per i frutti di un lavoro, svolto come hobby o come vera e propria attività produttiva, da cui traspare in mille forme diverse una creatività che, oggi come in passato, declina i diversi momenti legati al vivere in montagna. Tutto questo è testimoniato dalla scultura, dall’intaglio su legno, dalla lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, dalla tessitura del "drap" di Valgrisenche e della canapa di Champorcher, effettuate ancora oggi su antichi telai, dalla produzione di pizzi al tombolo, di oggetti in vimini e di attrezzi agricoli e da molto altro ancora. Ogni anno la Fiera si propone come un’avventura alla scoperta di grandi ricchezze artigianali.

Nel Medio Evo la Fiera si svolgeva nel Borgo di Aosta, in quell'area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant'Orso. Racconti leggendari narrano che tutto ha avuto inizio proprio di fronte la Chiesa dove il Santo, vissuto anteriormente al IX secolo, era solito distribuire ai poveri indumenti e "sabot", tipiche calzature in legno ancor'oggi presentate alla Fiera.
Adesso è tutto il centro cittadino ad essere coinvolto nella manifestazione, all'interno e a fianco della cinta muraria romana. La Fiera è anche musica, folklore e occasione di degustazioni gastronomiche di vini e di prodotti tipici. E' un momento di festa che si protrae, tra canti e balli tradizionali, nella lunga "veillà", la notte fra il 30 e il 31 gennaio, con le vie illuminate e piene di gente.

Apertura della Fiera
La Fiera di Sant’Orso si apre ufficialmente venerdì 30 gennaio alle ore 8 con il corteo delle autorità che partirà dall’Arco di Augusto e, raggiunta la Porta Praetoria, si fermerà per deporre la bandiera della polizia municipale, che sembra risalire al 1776. Seguirà poi la cerimonia di benedizione del Vescovo di Aosta, Monsignor Giuseppe Anfossi. La sera del venerdì tutti gli artigiani si ritroveranno alle ore 18.00 presso Chiesa di Sant’Orso per la consueta messa dedicata a loro dedicata.

 
Dove andare a vedere le diverse produzioni
Produzione tradizionale: i banchi sono posizionati in via S. Anselmo, via Porta Pretoria, piazza Chanoux, via De Tillier, via Aubert, via Croce di Città sud, via De Sales, piazza Giovanni XXIII, via Xavier de Maistre, via Anfiteatro e via Guido Rey (fino alla confluenza con via Antica Zecca);
Produzione equiparata (ceramica, rame, vetro, oro e argento): tratto di via Antica Zecca verso la confluenza con via S. Anselmo;
Produzione non tradizionale: Via Antica Zecca (dalla confluenza con via Guido Rey fino ai banchi della produzione equiparata al tradizionale), via Croce di Città nord e piazza Roncas;
Produzione non tradizionale – imprese: via Antica Zecca (i banchi dei produttori professionali non tradizionali precedono immediatamente quelli degli espositori "equiparati" al tradizionale);
Produzione mobili: portici del municipio e via Xavier de Maistre;
Scuole (di scultura, vannerie, intaglio, tornitura, mobili): portici del municipio;
Imprese artigiane (produzione tradizionale e in ceramica, rame, vetro, oro e argento): strutture coperte in piazza Chanoux e in piazza Plouves.
 

Animazioni e curiosità
Il clima di Festa della fiera è caratterizzato da diverse animazioni. In particolare in piazza Plouves è stato allestito un palco unico, mentre in piazza Roncas, via Xavier de Maistre, via Anfiteatro, piazza Arco d’Augusto, piazza della Repubblica si alterneranno le corali, ad orari prestabiliti (un richiamo a tali appuntamenti sarà fatto anche tramite altoparlanti). Alcuni gruppi folkloristici si esibiranno invece in slarghi lungo il percorso: complessivamente, una dozzina tra gruppi folcloristici e musicali animeranno il pomeriggio del 30 e del 31 gennaio.

Tante le iniziative che caratterizzano ogni anno questo evento. Tra queste in via Xavier de Mastre lo stand della Verres S.p.A., con il patrocinio della Regione, proporrà come ogni anno al pubblico una medaglia commemorativa in argento, a celebrazione del nono centenario della morte di Sant’Anselmo di Aosta. Si tratta di una rappresentazione del Santo, accompagnato dai suoi allievi, interpretata dalla scultore valdostano Giovanni Thoux. Tutte le informazioni per la Fiera possono essere reperite all’interno dei 4 chalets in legno collocati in piazza della Repubblica, piazza Arco d'Augusto Torre dei Signori e piazza Giovanni XXIII.
    
Il ciondolo distintivo della 1009ª Fiera di Sant’Orso, che si vedrà al collo degli artigiani espositori, che ne sono stati omaggiati, (ma che potrà essere acquistato dal pubblico al banco n. 329 in piazza Chanoux) riproduce quest’anno “la potse”, un largo mestolo di legno, ancor oggi utilizzato nell’intero processo di trasformazione del latte: un oggetto nello stesso tempo antico e moderno, utile per molteplici usi. Con un gesto esperto, il casaro raccoglie con questo attrezzo, generalmente realizzato in legno di acero, la panna che affiora sulla superficie del latte lasciato riposare dopo le mungiture, mescola il caglio al latte, verifica la consistenza della cagliata per procedere alla produzione della Fontina o di ottimi formaggi magri…

Non manca, infine, la solidarietà. L’Associazione Scultori e Intagliatori Valdostani ha infatti progettato e realizzato dei quadretti in noce sui quali è riprodotta, in stampa serigrafica a colori, un’opera dell’artigiano Dario Coquillard che ha realizzato gratuitamente il bozzetto. Il ricavato della vendita dei ciondoli sarà devoluto ad un’associazione di volontariato operante in Valle d’Aosta, a sostegno di famiglie bisognose.

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