La nomina di Coda nel cda di Finaosta crea polemiche. Per Riccarand un brutto spettacolo

La questione di Gianni Coda nel Cda di Finaosta approderà sui banchi del Consiglio regionale con una risoluzione presentata da Arcobaleno e Gauche valdôtaine. Un testo in cui le due forze politiche evidenziano come la...
Società

La questione di Gianni Coda nel Cda di Finaosta approderà sui banchi del Consiglio regionale con una risoluzione presentata da Arcobaleno e Gauche valdôtaine. Un testo in cui le due forze politiche evidenziano come la nomina nella finanziaria regionale sia inopportuna perché l’assicuratore aostano offre le proprie prestazioni professionali sia per Finaosta che per altre società controllate. La risoluzione doveva essere discussa nell’ultima seduta del Consiglio Valle, ma anche i firmatari hanno concordato per il rinvio.

Una nomina che però tiene aperto il dibattito anche fuori dall’aula consiliare: Elio Riccarand, in una nota diffusa ieri, definisce la scelta dell’esecutivo regionale ?un condensato del peggio, di quello che non bisogna fare?. Secondo Riccarand, l’ascesa di Gianni Coda inizia alla metà degli anni Ottanta ?quando faceva le campagne elettorali sporche per Rollandin e mandava i resoconti giornalieri dei voti raccattati al Presidente. Solo che i suoi postini un giorno sbagliarono piano, il rapporto quotidiano andò a finire nelle mani del Presidente sbagliato e, per vie strane, arrivò fino al nostro giornale, ad ?Informazione Valle d’Aosta? che osò sfidare l’Augusto imperatore e pubblicò tutto?.

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