La Regione mette la parola fine all’attività dell’Istituto di ricerca educativa

Oggi, giovedì 16 luglio, il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge che sopprime l’Irre VdA. Per Vallée d’Aoste Vive - Renouveau si tratta di in “atto stupefacente”.
Convegno Irre a Saint Vincent
Società

La mobilitazione e le proteste di questi mesi dei docenti ricercatori dell’Irre, l’istituto di ricerca educativa della Valle d’Aosta, non sono bastate per impedire la chiusura dell’organismo. Oggi, giovedì 16 luglio, il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge che sopprime l’istituto.
Nelle intenzioni dell’assessore all’Istruzione Laurent Viérin c’è di ricollocare le risorse dell’Irre all’interno degli uffici della sovrintendenza agli studi garantendo autonomia e indipendenza. Ma resta un fatto che quello che alcuni hanno definito un carrozzone mangiasoldi e altri un importante laboratorio di innovazione cesserà di operare così come è esistito fino ad oggi.

Per il Capogruppo del PdL Lattanzi "Finalmente si chiude un organo totalmente disconnesso dal sistema scolastico valdostano -ha detto il capogruppo del Popolo dlla Libertà, Massimo Lattanzi – non abbiamo mai compreso il valore scientifico aggiunto che questo Istituto ha portato alla ricerca”.

“La decisione di sopprimere l’istituto – ha detto Patrizia Morelli di Vda Vive – Renouveau – è stata presa unilateralmente dall’assessore all’Istruzione. Un atto stupefacente se si pensa che solo qualche tempo fa l’amministrazione regionale aveva reperito un immobile per ospitare gli uffici e la biblioteca”.

Per Raimondo Donzel, del Partito Democratico, le critiche nei confronti dell'Istituto sono esagerate e infondate. “A livello nazionale non sono stati cancellati gli IRRE – ha detto Donzel in aula – ma è stata creata un'Agenzia che mette insieme ricerca, formazione, azioni a supporto dell'autonomia scolastica. Questa legge, invece, viene interpretata come la distruzione e la scomparsa di un patrimonio culturale della Valle d'Aosta”.

Il disegno di legge è stato approvato con i 24 voti favorevoli della maggioranza (Union, Fédération, Stella Alpina) e del Popolo della Libertà. Contrari Pd e Vda Vive-RV.

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