La salute è un bene comune, l’aria anche

Pirogassificatore: lettera aperta ai cittadini e ai medici valdostani da parte di una studentessa di Medicina e Chirurgia.
I lettori di Aostasera, Società

Sono una studentessa di Medicina e Chirurgia. Mi chiedo come l'amministrazione regionale, che dovrebbe volere il bene della comunita', riesca a prendere delle decisioni che risultano essere rischiose per la salute dei cittadini. In effetti come soluzione al problema dei rifiuti valdostani si e' scelto il pirogassificatore.

Benche' al TG3 non si parli delle emissioni nocive di questo mangiarifiuti da 60 mln di euro, i valdostani respireranno di anno in anno un'aria sempre piu' inquinata.
L'ing. Genon, il tecnico docente del Poliitecnico interpellato dalla Regione stessa per valutare lo scenario valdostano di gestione dei rifiuti, afferma a proposito delle emissioni in atmosfera del pirogassificatore: "le sostanze inquinanti presenti nei fumi di incenerimento di rifiuti urbani sono le mesesime rintracciabili nei fumi che originano della combustione del syngas, sia pur in tenori differenti nelle varie applicazioni tecnologiche… Gli inquinanti presenti nei fumi sono raggruppabili in: macroinquinanti e microinquinanti". Tra i macro vi è il Monossido di Carbonio (CO). Tra i micro: i metalli pesanti (Cd, Cr, Hg, Pb, Ni, ecc..), IPA (Idrocarburi Aromatici Policiclici, gli stessi cancerogeni del fumo di sigaretta), nanoparticelle. Vi sono piu' studi scientifici, che non mi sembra il caso di citare in questa sede, che dimostrano che queste sostanze aumentano il rischio di sviluppare malattie tumorali, patologie respiratorie e cardiovascolari.

Quindi il pirogassificatore, come dice Genon, e' un inceneritore. Prima trasforma i rifiuti in gas (syngas), poi brucia questo gas, e finche' i rifiuti verranno trattati per mezzo di una combustione, saranno sempre prodotte le sostanze nocive per la nostra salute. E' chimica, non c'e' nulla da fare; ed e' fisica il fenomeno dell'inversione termica, che implica un ristagno delle emissioni nel fondo della valle; purtroppo e' medicina quella che ci spiega l'effetto nefasto di queste sostanze sul nostro organismo.

Ora fermatevi un attimo e pensate: a voi stessi, ai vostri figli e ai vostri cari, a chi ha sofferto in prima persona di una malattia oncologica e a chi l'ha vissuta accudendo un malato tumorale, a chi queste malattie hanno gia' strappato via chi di piu' caro. La Valle d'Aosta ha gia' un altissimo tasso di incidenza tumorale, non aumentiamola.
 
Vi dico tutto cio' non perche' io abbia un odio particolare per le combustioni, ne' per far semplice polemica; bensi perche' c'è un alternativa che permette di non avere alcuna combustione in Valle d'Aosta ! Ed e' anche piu' collaudata del pirogassificatore.  
 
Pregherei quindi i medici valdostani di mettere in pratica ciò che dice l'articolo cinque del codice di deontologia medica "Educazione alla salute e rapporti con l'ambiente": il medico è tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora quale determinante più importante della salute dei cittadini. A tale fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile per l'utilizzo appropriato delle risorse naturali anche allo scopo di salvaguardare l'utilizzo stesso da parte delle future generazioni.

Bruciare delle risorse non rinnovabili e respirarne i fumi non sembra troppo andare in questa direzione… e aiutate la comunita' a non prendere ora una decisione che pagheremo negli anni con quanto di piu' caro abbiamo: la nostra salute.

Luna Meneghini

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