Il nome, C/2020 F3, dice poco. Dice più, forse, la denominazione che ha preso, “Neowise”, mutuata dal telescopio spaziale che l’ha scoperta.
Nomi a parte, anche dal cielo di luglio della Valle d’Aosta è visibile a occhio nudo la coda lucente della cometa scoperta lo scorso 27 marzo e proveniente dalla nube di Oort, al confine del Sistema solare, punto dal quale si ritiene provengano altre sue note “colleghe” come le comete Hale-Boop e Hyakutake.
In allontanamento dal Sole – per completare il giro intero attorno alla nostra stella “Neowise” impiega circa 6800 anni – dopo essersi avvicinata fino a soli 44 milioni di km, la cometa sta portando la sua massa di ghiaccio e roccia a “poca” distanza dalla Terra.
Fra il 14 ed il 15 luglio, la cometa diventerà “circumpolare” per il Nord Italia, e potrà essere quindi osservata per tutta la notte. Fra il 22 ed il 23 luglio, invece, stando all’Istituto nazionale di astrofisica, “Neowise” raggiungerà la sua vicinanza massima al nostro pianeta, passando a 104 milioni di km e sarà osservabile con una magnitudine di +4,5, facilmente osservabile fino ad inizio agosto.