L’”abbraccio” tra due cervi volanti vince il concorso “Fotografare il Parco”

Il valdostano Massimo Arcaro si aggiudica ben due premi. Il primo nella categoria “Mondo vegetale del Parco” con lo scatto "Non è la rosa non è il tulipano" e il secondo nella categoria “Micromondo del Parco e dettagli naturali” con la foto "Attesa tra l’erba".
Prima assoluta Elisa Confortini
Società

E’ andata ad Elisa Confortini con l’”abbraccio” tra due cervi volanti ambientati nella fresca ombra di una foresta, la tredicesima edizione del concorso internazionale “Fotografare il Parco” organizzato dai Parchi Nazionali dello Stelvio, Gran Paradiso, d’Abruzzo, Lazio e Molise e de la Vanoise con il patrocinio di Alparc e Federparchi e la partecipazione di La Rivista della Natura quale media partner.

La giuria, composta dal vincitore assoluto della dodicesima edizione, da affermati fotografi naturalisti e da rappresentanti dei Parchi, ha selezionato le immagini vincitrici di quest’ultima edizione tra le 3.200 fotografie presentate in concorso da quasi 450 autori.

Secondo classificato è risultato Paolo Taranto. Protagonista della foto è, ancora, un piccolo animale: un pipistrello addormentato nel suo rifugio, colto nella foto A riposo tra le radici. Ferro di cavallo minore. Terza classificata un’immagine di paesaggio di grande profondità in cui ghiaccio e luce sono protagonisti. In Frozen kingdom l’autore Marco Barone ha raffigurato le strane geometrie di bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio del Lago del Moncenisio, nel Parco Nazionale de la Vanoise, e i raggi di un lontano sole.

Il valdostano Massimo Arcaro si aggiudica ben due premi. Il primo nella categoria “Mondo vegetale del Parco” con lo scatto “Non è la rosa non è il tulipano” e il secondo nella categoria “Micromondo del Parco e dettagli naturali” con la foto Attesa tra l’erba”.

Il premio speciale è stato attribuito all’Eclissi di luna a 2910 m. di Fabrizio Stefani, in cui la Luna, resa rossa dall’eclissi, osserva dall’alto la placida montagna e il bivacco Leonessa in Valnontey nel Parco Nazionale Gran Paradiso, testimonianza della presenza e del lavoro secolare dell’uomo negli scenari alpini.

“Fotografare il Parco – spiega una nota –  ha confermato anche in questa edizione come i Parchi Nazionali, grazie alla bellezza dei loro paesaggi e alla ricchezza di vita – animale o vegetale, piccola o grande – che li popola, siano il luogo ideale in cui esercitare, con rispetto e cercando di diventare “parte dei luoghi”, la fotografia naturalistica”.

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