Les Batailles de reines tornano in Bassa Valle – alla Liberazione è sempre così – e rispunta Piero Busso. Sì, proprio lui, l’allevatore di Vert che poco più di un mese fa aveva timbrato il cartellino nella sua Donnas, inaugurando la stagione con un successo di grande impatto. Questa volta ha fatto di più: al col d’Arlaz, località a metà strada tra la Val d’Ayas e Montjovet, Piero Busso si è preso quasi tutta la prima categoria della terz’ultima eliminatoria primaverile di questo 2022 dei combats.
Regina, seconda classificata e pure una delle terze: a Las Vegas sarebbe un “all inn” finito nel migliore dei modi, qui è semplicemente un dominio netto e senza possibilità di smentita. Si potrebbe sospettare che il concorso fosse “leggero”, che la qualità delle partecipanti non fosse sopraffina e che un allevatore come Busso – salito al colle con la crème de la crème delle sue reines – avesse avuto vita facile.
Non è stato così. A dirlo sono i nomi delle sconfitte e anche i meri numeri: a dispetto delle perplessità di inizio stagione, con la guerra russoucraina che stava divampando e i prezzi saliti alle stelle, le batailles continuano a far registrare dati positivi. Anche il 25 aprile a Challand-Saint-Victor è stata una giornata da ricordare: 138 bovine, combattimenti di grande qualità, pubblico delle grandi occasioni. Una nota positiva in un periodo così vuoto di certezze.
I Cunéaz si rifanno nel secondo peso
Piero Busso è stato indiscutibilmente il mattatore della Liberazione delle batailles, una festa che mancava addirittura da 2019. Passi per la finale mancata tra Cardelleun e Farinella: come già successo 10 giorni prima a Buthier di Gignod l’allevatore ha sfruttato la regola del “no-combat” e evitato la pantomima di una finale senza scontro della quale, peraltro, già si conosceva l’esito. Bosquet a Cardelleun, che l’anno scorso alla Regionale aveva portato a casa il premio combattività, secondo posto a Farinella, che alla Croix-Noire solo qualche mese fa era arrivata fino ai quarti di finale. Questo per fugare gli ultimi dubbi sulla qualità del Col d’Arlaz. Semifinaliste un’altra regina di Busso, Vipère, e Samurai dei fratelli Cunéaz. Vipère nel 2018 era stata terza all’Espace Mont Blanc ed è stata protagonista, nella semifinale con Farinella, di uno scontro epico che forse ha privato il pubblico della finale per il bosquet. Samurai, invece, si era inchinata a Cardelleun: la regina di Valpelline era stata seconda nel combat di casa un anno fa.
Per fortuna dei Cunéaz la prima categoria è solo uno dei tre concorsi delle batailles. In seconda i giovani allevatori del Gran San Bernardo avevano deciso di giocare pesante, calando la terza classificata dell’ultima Regionale, Belville: dire che il suo pomeriggio è stata una passeggiata sarebbe ingiusto, ma alla fine dei conti la verità è che la stella dei Cunéaz ha bissato lunedì il bosquet conquistato nel luglio del 2021 a Etroubles. In finale ha fatto saltare Caprice di Ivan Aguettaz, una delle belle storie di questa giornata della Liberazione: per la reina di Verrayes prima qualificazione della carriera e bosquet sfiorato. In semifinale si erano fermate Flambò di Ugo Revil e Baronne di Jean-Antoine Maquignaz: la prima vantava un un altro terzo posto – sempre nel secondo peso – a Brusson a settembre scorso, la protetta di Maquignaz è invece alla prima qualificazione.
Marco Démoz fa felici gli organizzatori
Il combat del col d’Arlaz è organizzato dal comitato di Challand-Saint-Victor. Che vinca un allevatore di Saint-Anselme può sembrare una presa in giro, ma la verità è che Marco Démoz spesso e volentieri fa dare il meglio alle sue bovine da queste parti. Pinson vince e per la prima volta andrà alla regionale, è probabile che si senta ancora parlare di lei in futuro: in finale ha fermato Reinetta di Aurelio Vercellin, in semifinale aveva stoppato Kinder di Sabina Pellissier, anche loro alla loro prima qualificazione. Del lotto delle qualificate solo Veloce di Philippe Perron, alla terza qualificazione della carriera, vantava un palmares prima di questo appuntamento.
Ora carta e penna in mano, che si snocciolano i prossimi appuntamenti: le ultime due eliminatorie primaverili andranno in scena di sabato, ma preparatevi per altrettanti weekend intensi e coinvolgenti. Sabato 30 aprile il circuito fa tappa a Pollein (Grand Place), altra culla dei combats: l’anticipo è d’obbligo, visto che da sempre in Valle d’Aosta la festività del Primo Maggio fa rima con la Reina Dou Lace. Nel giorno della festa dei Lavoratori, insomma, è giusto ricordare che le reines sono soprattutto un simpatico passatempo e che il fine principale dell’allevamento bovino è la produzione di latte, che passa soprattutto attraverso il sudore di tutti i giorni e – di tanto in tanto – anche da qualche soddisfazione ludica che proviene dai combats.
Poi il gran finale, almeno per questa prima parte di stagione. A Villeneuve sabato 7 maggio l’ultima chiamata per chi, nelle settimane scorse, ha fallito l’appuntamento con la qualificazione e vuole provaere a giocarsi il jolly. L’indomani, domenica 8, previsto traffico al tunnel del Gran San Bernardo: a Pra Bardy, vicino a Sion, c’è la Cantonale.
LE QUALIFICATE
Prima categoria (27 iscritte)
- Cardelleun di Piero Busso (Donnas, 675 chili)
- Farinella di Piero Busso (Donnas, 685 chili)
- Samurai dei fratelli Cunéaz (Valpelline, 680 chili)
- Vipère di Piero Busso (Donnas, 688 chili)
Seconda categoria (51 iscritte)
- Belville dei fratelli Cunéaz (Valpelline, 562 chili)
- Caprice di Ivan Aguettaz (Verrayes, 564 chili)
- Flambò di Ugo Revil (Brusson, 560 chili)
- Baronne di Jean-Antoine Maquignaz (Valtournenche, 570 chili)
Terza categoria (60 iscritte)
- Pinson di Marco Démoz (Challand-Saint-Anselme, 510 chili)
- Reinetta di Aurelio Vercellin (Fontainemore, 517 chili)
- Kinder di Sabina Pellissier (Montjovet, 508 chili)
- Veloce di Philippe Perron (Valtournenche, 513 chili)