Legambiente contesta la promozione turistica di Cervinia e invita a seguire l’esempio di Zermatt

'La gara a chi sfrutta con logiche distruttive la montagna pare non fermarsi mai'.La polemica è contenuta in una nota dell'associazione ambientalista e prende spunto dal raduno Land Rover che nel week end ha portato una colonna di jeep a quota 3100 mt.
Un'immagine dell'edizione del 2002 - Ph. Fabio Principe
Società
Ci chiediamo come il Sindaco di Valtournenche, depositario del patrimonio della splendida vallata non si renda conto dell'offesa arrecata alla montagna da iniziative come questa”. La polemica di Legambiente Valle d'Aosta e Piemonte è indirizzata alle scelte in campo di promozione turistica di Cervinia e prende spunto dall’iniziativa che si è svolta domenica 7 settembre organizzata dal “Registro Italiano Land Rover” che ha portato una colonna di jeep a quota 3100 transitando per 42 km su percorsi normalmente chiusi al transito dei veicoli.
Lo scorso anno assegnammo la bandiera verde al progetto Svizzero della Piramide del Piccolo Cervino – un'assurda costruzione di vetro e acciaio alta 90 metri appoggiata sulla vetta della montagna – si legge in una nota di Legambiente – ma la gara a chi sfrutta con logiche distruttive la montagna pare non fermarsi mai. Comprendiamo che potenti lobbies costruttrici non si fermino davanti a nulla”.

“Il paese di Cervinia continua a essere considerato dagli amanti delle Alpi un posto da evitare, una Milano in miniatura spostata come per errore sopra i 2000 metri – continua la nota –  non bastano i danni fatti negli scorsi decenni da una speculazione edilizia che sembra non avere neppure oggi limiti? Si dia pace almeno ai versanti circostanti per rispetto della montagna e di chi la ama! Si osservi poi che a due passi di Cervinia c'è Zermatt, paese che ha basato gran parte del suo successo sul turismo senz'auto, reso possibile dalle arditissime linee ferroviarie e funicolari che la collegano, in basso, alle linee della valle del Rodano”.

“Il fatto che la proprietà della società che gestisce le funivie – l'altro ente che dà le autorizzazioni – sia passata nei giorni scorsi in mano alla Regione Valle d'Aosta – si legge infine – servirà nei prossimi anni a porre freno a raduni di questo tipo e ad avvicinarci ad un turismo più moderno come accade da anni a Zermatt?

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