“Lo scorso anno assegnammo la bandiera verde al progetto Svizzero della Piramide del Piccolo Cervino – un'assurda costruzione di vetro e acciaio alta 90 metri appoggiata sulla vetta della montagna – si legge in una nota di Legambiente – ma la gara a chi sfrutta con logiche distruttive la montagna pare non fermarsi mai. Comprendiamo che potenti lobbies costruttrici non si fermino davanti a nulla”.
“Il paese di Cervinia continua a essere considerato dagli amanti delle Alpi un posto da evitare, una Milano in miniatura spostata come per errore sopra i 2000 metri – continua la nota – non bastano i danni fatti negli scorsi decenni da una speculazione edilizia che sembra non avere neppure oggi limiti? Si dia pace almeno ai versanti circostanti per rispetto della montagna e di chi la ama! Si osservi poi che a due passi di Cervinia c'è Zermatt, paese che ha basato gran parte del suo successo sul turismo senz'auto, reso possibile dalle arditissime linee ferroviarie e funicolari che la collegano, in basso, alle linee della valle del Rodano”.
“Il fatto che la proprietà della società che gestisce le funivie – l'altro ente che dà le autorizzazioni – sia passata nei giorni scorsi in mano alla Regione Valle d'Aosta – si legge infine – servirà nei prossimi anni a porre freno a raduni di questo tipo e ad avvicinarci ad un turismo più moderno come accade da anni a Zermatt?”