Legambiente replica a Lanièce sulla riduzione degli incentivi per le rinnovabili e l’idroelettrico

Legambiente non condivide l’appello avanzato da Lanièce e spera che il governo voglia mantenere il Decreto incentivi così come l’ha proposto.
Centrale CVA - Champagne (foto di archivio)
Società

Legambiente si schiera contro le dichiarazioni del senatore valdostano Albert Lanièce, che giovedì 22 novembre scorso, durante il question time, con il Gruppo per le Autonomie aveva chiesto chiarimenti al Ministro Di Maio sulla massiccia riduzione di incentivi per le energie rinnovabili e in particolare per il settore idroelettrico.

Il nuovo testo sugli incentivi alla produzione di energia idroelettrica – spiega Legambiente – prevede che tutti gli impianti che godono già di incentivi continueranno a riceverli per tutti gli anni (20-30) previsti nella stessa quantità attuale; che potranno ricevere degli incentivi, nella stessa quantità attuale, tutti coloro che vorranno costruire nuovi impianti su condotte esistenti (acquedotti, impianti irrigui e industriali) e su briglie esistenti; e che non potranno ricevere incentivi i nuovi impianti che saranno costruiti su fiumi o torrenti che si trovano ancora allo stato naturale”.

In relazione ai torrenti valdostani, Legambiente invita il Senatore a consultare il sito dell’ARPA VdA per verificare quanti sono i tratti di torrenti allo stato naturale che potrebbero essere ancora derivati a scopo idroelettrico: “Scoprirà che tutti i torrenti della regione sono già sfruttati al 70-80% e molti al 100%”.

Rispetto alla richiesta avanzata al Governo, Legambiente sostiene che l’appello di Lanièce “potrà essere sicuramente utile alle imprese dell’idroelettrico che vogliono raschiare il barile e derivare quella poca acqua che resta nei nostri torrenti e sarà ininfluente nei confronti delle comunità (Comuni e Consorzi) che potranno continuare a costruire nuovi impianti sulle loro condotte ricevendone gli incentivi”.

Difficilmente condivideranno l’appello, continua Legambienete, “quei paesi e territori che desiderano mantenere la bellezza dei propri torrenti per incrementare il turismo, la pesca, le attività sportive e di divertimento, e non potranno essere d’accordo con lei i cittadini che ogni mese contribuiscono, pagando le bollette della luce, a fornire gli incentivi agli idroelettrici; bollette dove, a volte, gli oneri di sistema (incentivi) pesano più del consumo di energia; oneri che aumenteranno ancora per far fronte ai nuovi incentivi che si aggiungono ai vecchi”.

Legambiente, così come Free Rivers Italia e gli altri innumerevoli Comitati sorti per tutelare i fiumi e torrenti, non condividono a loro volta l’appello e sperano che il governo voglia mantenere il Decreto incentivi così come l’ha proposto.

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