Dopo una discussione che occupato parte della mattina e il pomeriggio di ieri, il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge che regolamenta l’attività di maestro di sci. Una professione che negli ultimi anni ha visto molta concorrenza, soprattutto proveniente dall’estero. Alcuni tour operator internazionali, infatti, offrono nel pacchetto turistico anche l’assistenza di maestri del paese di provenienza. ?Il testo – precisa Giuseppe Cuc, presidente dell’associazione valdostana maestri di sci – non mette barriere, ma definisce i titoli di studio previsti da standard europei per l’esercizio della professione in Valle e pone dei limiti per l’apertura delle scuole, anche per evitare la proliferazione?.
Decisa l’opposizione della Cdl: “Nessuno mette in discussione la volontà di valorizzare la professione – ha dichiarato in aula Massimo Lattanzi – però in nessun Albo professionale viene demandato tutto all’associazione. È un tipo di norma incostituzionale. Questa legge non protegge la professionalità dei maestri di sci.”
La legge ora prevede un legame fra la portata oraria di trasporto degli impianti di risalita e il numero minimo di maestri. E questo significa che nelle località sciistiche più grandi non possono essere istituite scuole con meno di 30 maestri. Una quota raddoppiata rispetto alla legge del 1999.
Il disegno di legge fissa anche il numero minimo delle ore di lezione che un maestro deve aver impartito per conto della scuola durante la stagione precedente, distinguendo tra maestri di discipline alpine e snowboard (150 ore) e maestri di sci di discipline nordiche (50 ore).
Il testo è stato approvato con 23 voti favorevoli, 2 astenuti (Gauche Valdôtaine-DS e il Consigliere Eddy Ottoz) e 5 contrari (Arcobaleno Vallée d’Aoste e La Casa delle Libertà).
