Allerta gialla e pericolo valanghe forte sopra i 2mila metri
Se la primavera è alle porte (manca davvero poco, almeno da calendario), l’inverno sembra volersi regalare un colpo di coda prima di tornare in letargo. Dopo essersi fatta attendere invano per mesi, infatti, la neve ha deciso di far capolino in Valle d’Aosta proprio quando anche i comprensori sciistici stavano per alzare bandiera bianca.
Negli ultimi giorni la neve è caduta in particolare sopra i 2000 metri di altitudine, nelle zone di Breuil-Cervinia – 50cm solo nelle ultime 24 ore, più quella caduta in precedenza – Ayas e Gressoney-La-Trinité. Meno intense, intorno ai 20cm, le precipitazioni a Courmayeur, Cogne e al Colle del Gran San Bernardo, dove al momento è segnalata la chiusura ai soli mezzi pesanti del traforo.
Allerta gialla su tutta la regione
Dalle 14 di ieri, sabato 11 marzo, è allerta gialla su tutto il territorio regionale. Secondo il bollettino bollettino di criticità meteorologica, idrogeologica, idraulica e valanghiva regionale,per oggi è prevista “nuvolosità irregolare al mattino sui settori NW, con precipitazioni a ridosso dei confini esteri per tutto il mattino, generalmente deboli o a tratti moderate sui rilievi più alti, e neve a circa 1400 m; piuttosto soleggiato altrove. Schiarite fino a cielo sereno o poco nuvoloso per nubi alte dal pomeriggio”.
Venti a 3000 m forti o molto forti nord-occidentali in graduale attenuazione; foehn irregolare nelle valli, più continuo durante le ore centrali. Le temperature in lieve calo le minime in quota, in rialzo nei fondovalle a foehn e in calo negli altri fondovalle; temperature massime in lieve aumento ovunque.
Forte pericolo valanghe
Il pericolo valanghe è 4-forte sopra ai 2.100 metri di quota lungo la dorsale alpina, dalla Val di Rhêmes a Cervinia passando per le vallate del Monte Bianco. “Gli eventi valanghivi di magnitudo maggiore (medie e grandi valanghe) saranno prevalentemente localizzati in zone non antropizzate, oppure potranno essere fenomeni già noti alla comunità, con un’elevata frequenza di accadimento. Non si escludono fenomeni di piccole dimensioni che possano comunque interferire con le infrastrutture”.