Maria ritrovata a Saint Oyen: era rifugiata con le nonne a Chateau Verdun dal 7 settembre

Maria, la bambina bielorussa di 10 anni nascosta dalla coppia Giusto-Bornacin, di Cogoleto (Genova), che da tre anni la ospitava nei mesi estivi, è stata ritrovata dalla Compagnia dei Carabinieri di Aosta a Saint Oyen in Valle...
Società

Maria, la bambina bielorussa di 10 anni nascosta dalla coppia Giusto-Bornacin, di Cogoleto (Genova), che da tre anni la ospitava nei mesi estivi, è stata ritrovata dalla Compagnia dei Carabinieri di Aosta a Saint Oyen in Valle d’Aosta presso la Casa ospitaliera Chateau Verdun, una struttura gestita dai canonici Agostiniani della Congregazione Ospitaliera del Gran San Bernardo.
La bambina insieme alle due donne si trovava lì dallo scorso 7 settembre.
Maria avrebbe raccontato di aver subito violenze nell’istituto di Vileika, nel quale stava e per questo motivo la coppia genovese ha deciso di nasconderla per non farla tornare in Bielorussia.
Il canonico della casa ospitaliera, Francis Darbellay, ha detto che avevano saputo quasi subito che si trattava della bambina al centro delle cronache di queste settimane ?in quanto ce lo hanno confessato le nonne chiedendoci la massima riservatezza”. La bambina ha trascorso i suoi giorni nella struttura giocando con alcune coetanee del paese e facendo escursioni nella zona con le nonne. Le tre erano alloggiate in due stanze dell’ospizio; la bambina dormiva con una nonna mentre l’altra aveva una camera a propria disposizione. Parte del loro bagaglio si trova ancora a Saint Oyen.
?Già da qualche tempo avevamo sentore che la bimba si trovasse sul territorio valdostano – ha spiegato il colonnello della Compagnia dei Carabinieri di Aosta Guido Di Vita – Dopo che sono state mostrate le foto delle due nonne e a seguito di investigazioni abbiamo avuto la conferma del luogo?.
L’operazione, cominciata poco dopo le ore 14 di oggi, è stata condotta da Carabinieri di Aosta e di Genova, tra i quali era presente un maresciallo donna ed una psicologa di Aosta.
?Alle 14 siamo andati in abiti civili nel luogo dove risiedevano le nonne e la bimba, e ci siamo avvicinati alle loro stanze. Le due nonne non hanno opposto resistenza. La bimba stava bene e stava giocando al computer. Data la delicatezza della situazione abbiamo giocato con lei. E’ probabile che neanche si sia accorta che eravamo carabinieri?.
Maria è stata poi condotta con un’auto civile a Genova, insieme alle due nonne ?invitate ad accompagnarla?. Le indagini condotte dai Carabinieri in questi giorni si sono concentrate proprio su Saint Oyen, nella Valle del Gran San Bernardo in Valle d’Aosta. ?Abbiamo mostrato le foto delle due donne a gente che frequentava il luogo dove reputavamo si rifugiasse Maria – ha continuato De Vita – e una volta confermata la loro presenza siamo intervenuti nel modo meno traumatizzante possibile, sia per la bimba che per le due donne?. Nel commentare l’operazione il colonnello dei Carabinieri di Aosta ha parlato di ?coinvolgimento emotivo? e situazione non piacevole da gestire.
Ad annunciare ufficialmente il ritrovamento di Maria è stato nel pomeriggio il ministro della Giustizia Clemente Mastella.

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