Mascherina obbligatoria alle elementari, alcuni genitori “preoccupati per la salute dei bambini”
Con l’ultimo Dpcm anche i bambini della scuola primaria, finora esclusi, hanno l’obbligo di indossare in aula la mascherina. Una imposizione che sta facendo però sollevare alcuni genitori, preoccupati per l’utilizzo prolungato del dispositivo di protezione individuale.
Una ottantina di genitori di Fénis e Saint-Marcel hanno deciso di scrivere una lettera, “aperta”, per avviare un confronto con il dirigente scolastico “nella speranza di trovare nell’immediato delle soluzioni “palliative”.
“Nel pieno rispetto delle disposizioni impartite dallo Stato, vorremmo discutere con voi eventuali misure per limitare al minimo indispensabile l’uso della mascherina, – scrivono i genitori – promuovendo ad esempio con maggiore frequenza l’attività didattica all’aperto con un distanziamento adeguato o comunque qualsiasi modo suggerito dalla vostra esperienza e professionalità che sia applicabile in questa situazione complicata e che ovviamente rientri nelle disposizioni date”.
In attesa di un confronto, alcuni genitori hanno deciso di ritirare “i loro bimbi da scuola preoccupati per la loro salute e tanti altri stanno valutando il metodo corretto per farlo poiché in Italia è obbligatoria l’istruzione e non la scuola”.
Sull’utilizzo delle mascherine a scuola i genitori lamentano “un vuoto legislativo”.
“A nessuna categoria del mondo del lavoro è permesso l’utilizzo per 8 ore al giorno della mascherina, i sindacati non lo permetterebbero mai. – scrivono – Purtroppo i nostri bimbi non hanno un sindacato che li difende, il loro sindacato siamo noi genitori.”
Secondo i firmatari della missiva “non esiste una letteratura scientifica che ci possa rassicurare sull’assenza di controindicazioni in relazione all’utilizzo continuativo della stessa sui bambini. Purtroppo, sappiamo che un bambino nel pieno sviluppo psico-fisico è molto più delicato di un adulto: a tal proposito la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità insieme all’Unicef afferma che solo per quanto riguarda i bambini di età pari o superiore a 12 anni viene consigliato l’utilizzo della mascherina alle stesse condizioni degli adulti. Per la fascia 6-11, invece, entrambe le organizzazioni consigliano che la decisione sull’uso o meno della mascherina venga presa valutando determinati fattori, fra cui: la presenza di una trasmissione diffusa del virus nell’area in cui si risiede; la capacità del bambino di utilizzare in modo sicuro e appropriato la mascherina; la disponibilità di un’adeguata supervisione di un adulto e di specifiche istruzioni su come indossarla; il potenziale impatto dell’uso di un tale dispositivo sull’apprendimento e sullo sviluppo psico-sociale”.
Scriviamo ciò perché, per noi genitori, è fondamentale far frequentare e vivere ai nostri bambini, nel modo più normale/naturale possibile la scuola. Non possiamo e non vogliamo però ignorare gli eventuali effetti che queste misure hanno o comunque potrebbero avere (anche a lungo termine) sui nostri figli. Certi della comprensione da parte vostra, siamo pronti a prendere in considerazione qualsiasi soluzione che tuteli il benessere psicofisico dei bambini e siamo disponibili ad attivare fin da subito momenti di confronto e di successiva collaborazione.
La risposta dell’Assessore Caveri
“Noi non abbiamo poteri per derogare” ha sottolineato ieri nella conferenza stampa di Giunta l’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri “Nella lettera di Fénis c’è scritto che qualcuno non manderà a scuola i bambini. Ricordo che siamo nella scuola dell’obbligo, senza essere minaccioso, o si va verso l’istruzione parentale, oppure, ovviamente, i bambini devono andare a scuola”.