I trader sanno bene quando il valore di un asset, in finanza, sia volatile. I beni più solidi possono subire un crollo improvviso e, allo stesso tempo, titoli apparentemente privi di interesse possono vedere il proprio prezzo schizzare alle stelle. Ecco perché è sempre importante rimanere aggiornati, non solo sulle ultime novità del mercato, ma anche su rumors, spifferi, indiscrezioni. Insomma, su tutto quello che può aiutare a capire cosa ne sarà di uno o più strumenti finanziari. Da questo punto di vista l’impressione è che questa prima metà del 2021 avrà alcuni protagonisti assoluti, come, ad esempio, il petrolio e i titoli big tech, ma anche il dollaro in quanto valuta, specie se messo a confronto con l’euro.
Ovviamente per avere informazioni attendibili su argomenti così delicati è importante trovare un partner di fiducia: una realtà fatta da esperti di Borsa, che fornisca non solo consigli, ma anche tutti gli strumenti necessari a trasformare un segnale di trading corretto in un’operazione vincente. In tal senso, Mercati24 è un vero e proprio punto di riferimento, sia per neofiti della finanza che per i trader più esperti: un portale dedicato al mondo delle negoziazioni digitali, che offre guide e approfondimenti riguardo gli asset e gli strumenti finanziari.
Verso un nuovo boom del petrolio
Il petrolio, durante il mese di aprile 2020, vedeva scendere il suo prezzo sotto zero per la prima volta nella storia. Una crisi unica nel suo genere, a cui però poi ha fatto seguito una crescita davvero molto importante. Infatti, nel giro di appena dodici mesi, il valore del petrolio è arrivato a toccare una massima di 66 dollari al barile, attestandosi ora su una media di oltre 60 dollari al barile su vari indici: più precisamente il greggio Wti viaggia su circa 63 dollari al barile, mentre quello Brent supera i 65.
Ma c’è dell’altro: infatti gli esperto del settore sono convinti che questo andamento sia destinato a proseguire per tutto il 2021 e addirittura per il 2022. Infatti seecondo un modello proposto dall’Oies (l’Oxford Institute for Energy Studies), il petrolio nei prossimi mesi potrebbe raggiungere vette da addirittura 74 dollari al barile.
Asset tecnologici ed effetto rally
Lo stesso ottimismo caratterizza diversi titoli tecnologici, soprattutto se si considera che questo particolare settore è riuscito a superare indenne persino la grande crisi figlia della pandemia da Covid-19. Diverse aziende big tech sono state infatti protagoniste del cosiddetto “Effetto Rally”: una condizione finanziaria che porta un asset ad avere un calo, che poi però viene seguito da una crescita tale da chiudere l’anno comunque con il segno “+”.
In tal senso le cosiddette azioni della FAANG sono storicamente tra le più stabili e importanti: una sigla che racchiude in sé alcuni dei maggiori player del mondo tecnologico, ovvero Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google. Colossi del big tech che hanno vissuto un 2020 all’insegna dei record e che sembrano pronti a bissare l’ottimo risultato anche nel 2021.
Il piano biden per il dollaro
Ultimo, ma non ultimo il dollaro, che sembra poter crescere soprattutto grazie alle nuove iniziative infrastrutturali proposte dal presidente americano Joe Biden. L’impressione degli analisti è che il Treasury decennale vedrà aumentare il suo rendimento al 2,25% entro la fine dell’anno e addirittura al 2,5% nel corso del 2022. Numeri impressionanti se consideriamo che l’attuale rendimento è attestato all’1,72%: numero che consentirebbero al dollaro di crescere soprattutto in relazione ad altre valute con rendimento inferiori, come, ad esempio, lo yen giapponese o l’euro. A proposito di euro, diversi economisti sono convinti che il cambio EUR/USD scenderà addirittura a 1,15 entro la fine del 2021.