Mogol tra i docenti della Fondazione Istituto musicale di Aosta

Giulio Rapetti, in arte Mogol, collaborerà con le istituzioni regionali tenendo delle docenze all'Istituto musicale e partecipando alla realizzazione di alcuni spettacoli ed eventi per la ?Saison culturelle? durante i quali si...
Società

Giulio Rapetti, in arte Mogol, collaborerà con le istituzioni regionali tenendo delle docenze all’Istituto musicale e partecipando alla realizzazione di alcuni spettacoli ed eventi per la ?Saison culturelle? durante i quali si esibiranno alcuni tra i più qualificati artisti formatisi al Cet nell’ambito della rassegna di musica, teatro e danza. Sono questi alcuni dei contenuti della convenzione siglata tra l’Assessorato regionale alla Cultura, la Fondazione Istituto musicale della Valle d’Aosta e il Centro europeo toscolano (Cet), presentati ieri nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato lo stesso Mogol, noto al grande pubblico per aver firmato i successi del periodo d’oro di Lucio Battisti, Riccardo Cocciante e dell’ultimo Celentano.
L’assessore Laurent Viérin ha definito la firma della convenzione con la prima tappa di un percorso di collaborazione che durerà nel tempo e che si svilupperà su diversi temi.
La convenzione prevede, infatti, anche l’ospitalità di 15 tra autori e musicisti valdostani che potranno frequentare gli stage di perfezionamento per autori, compositori e strumentisti organizzati dal Cet nell’anno accademico 2007-2008. I 15 selezionati, che godranno di altrettante borse di studio, frequenteranno un corso di 112 ore, diviso in tre stages di cinque giorni ciascuno, al termine del quale riceveranno un certificato di frequenza che riconosce crediti anche in ambito universitario.

Il Centro europeo di Toscolano (Cet) scuola di musica fondata da Mogol che si trova in Umbria, oltre a formare musicisti, autori, e parolieri con la collaborazione di celebri nomi della scena italiana (tra gli altri, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Paolo Conte e Mario Lavezzi), ospita ogni anno i giovani cantanti ammessi al Festival di Sanremo per una sorta di ‘ritiro’ di natura artistica.
Sono rimasto sorpreso dalle qualità dei ragazzi che hanno partecipato alle selezioni – ha commentato Mogol – ma più ancora dall’armonia e dalla tensione positiva ad aiutare i giovani che si respira in Valle d’Aosta“.

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