Montagna, una campagna informativa ricorda “i passi della sicurezza”

Un video e un opuscolo trilingue forniscono un insieme di consigli sulle precauzioni da prendere prima di affrontare una gita in montagna, che sia alpinistica, escursionistica o in mountain bike.
Immagine di archivio
Società

“Frequentare la montagna richiede attenzione e informazione, non solo dell’ambiente ma anche di noi stessi.” E’ uno dei passaggi di un opuscolo trilingue –  “I passi della sicurezza in montagna” – realizzato dalla Regione e dagli enti che a vario titolo si occupano di soccorso. Un insieme di consigli sulle precauzioni da prendere prima di affrontare una gita in montagna, che sia alpinistica, escursionistica o in mountain bike. Dalla consultazione delle previsioni metereologiche al kit di pronto soccorso, dal numero telefonico unico di emergenza (112.), ai segnali per l’elicottero di soccorso, dal rispetto della flora e della fauna, alle istruzioni per richiedere soccorso in montagna.

L’opuscolo, scaricabile sul sito della Regione, sarà diffuso ai Comuni, agli uffici turistici, alle sedi delle società delle Guide alpine, agli albergatori e ai vari presidi sanitari dell’azienda Usl della Valle d’Aosta.

A corredo dell’iniziativa, è stato realizzato anche un video nel quale Sara Ratto, responsabile del Centro funzionale regionale, Luca Montagnani, Direttore del Dipartimento Emergenza dell’Ausl Valle d’Aosta, Giancarlo Annovazzi, Vicecomandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta, e Paolo Comune, Direttore del Soccorso alpino valdostano, riassumono i principali consigli.

“L’iniziativa viene lanciata ora perché è il mese di agosto quello in cui si ricevono più chiamate di soccorso, circa 9mila – spiega Pio Porretta, capo della protezione civile – Spesso capita di andare a recuperare persone che non sono adeguatamente equipaggiate o preparate dal punto di vista psicofisico”.

Nel 2018 sono state compiute 1200 missioni di soccorso con l’elicottero, in media tre al giorno. “Nei soccorsi estivi spesso perdiamo del tempo prezioso a trovare la persona che ha bisogno di soccorso – racconto il direttore del Sav Paolo Comune –  perché in posti frequentati, al passaggio dell’elicottero iniziano a salutarci, magari con due braccia alzate, che per noi è il segnale di “si, serve soccorso””.

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