Dopo il grande polverone sollevato dalla lettera intitolata “Bufale ed eco balle della disinformazione”, l’avvocato Orlando Navarra torna alla carica per sostenere le ragioni del Comitato Valle Responsabile fornendo “un parere gratuito a beneficio della comunità valdostana in tema di gestione dei rifiuti”.
Navarra prova a immaginare le conseguenze rispetto a un’ipotetica vittoria degli avversari. La legge regionale del 2007 inerente a “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, verrebbe modificata e sarebbe esplicitato il divieto di “realizzare e utilizzare sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione”, al fine di “tutelare la salute e di perseguire criteri di economicità, efficienza ed efficacia, nel ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi”.
“Spenderemo 500 milioni di euro per non avere alcun servizio”
Secondo Navarra, “l’eventuale modificazione della legge non avrebbe effetto retroattivo, pertanto il vincitore della gara di appalto, svoltasi con le vecchie regole, potrebbe chiedere i danni alla Regione che dovrebbe quindi affrontare i costi e le incognite di un nuovo appalto che preveda, secondo la volontà dei promotori del referendum, la realizzazione e gestione di un TMB (trattamento meccanico biologico), ovvero un trattamento a freddo dei rifiuti, con una duplicazione dei costi ed il rischio del mancato rispetto dei tempi necessari a costruire una nuova discarica”. Nel concreto, l’avvocato ritiene che la comunità valdostana si troverebbe a “dover pagare due volte lo stesso servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti giungendo a sostenere una somma prossima ai 500 milioni di euro”. L’avvocato, però, non specifica come sia arrivato a tale stima.
“Anche per il trattamento a freddo serve l’inceneritore”
Navarra esce poi dal giuridico per addentrarsi di nuovo in ambito scientifico. “Sarebbe più corretto però dire che la comunità valdostana pagherebbe due volte per non avere alcun servizio in relazione al ciclo integrato dei rifiuti. Si produrrebbe, infatti, la paralisi nella gestione integrata del ciclo: per un corretto trattamento integrato dei rifiuti non pericolosi anche nel TMB è previsto lo smaltimento con un inceneritore”. Una mezza verità, la sua, visto che il problema che si presentava nei primi impianti a freddo pare essere stato risolto dal noto Centro Riciclo Vedelago di Treviso, grazie all’accoppiamento di diversi impianti che lavorano in serie, senza utilizzare trattamenti a caldo.
“La discarica diventerà un’enorme bomba chimica/biologica”
Per concludere, Navarra immagina uno scenario apocalittico con un TMB “monco”, incapace di portare a termine il ciclo dei integrato. “Il testo del quesito referendario una volta approvato con l’eventuale vittoria dei sì comporterà necessariamente la conseguenza dello smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi nella discarica, non potendo tale materiale essere esportato, contribuendo alla costruzione di una enorme bomba chimica/biologica e batteriologica a tempo. Proprio ciò che a livello europeo si vuole evitare: il proliferare delle discariche”.