Nel Parco del Gran Paradiso erbivori a rischio

Le nevicate dei giorni scorsi creano difficoltà nella ricerca del cibo da parte di caprioli, camosci e stambecchi. Altro rischio è rappresentanto da slavine e valanghe. Ai prossimi visitatori un invito: non distrurbare né interagire con gli animali.
Società

Caprioli, camosci e stambecchi dell’area protetta del Parco del Gran Paradiso sono a rischio sopravvivenza a causa delle abbondanti nevicate dei giorni scorsi che creano grandi difficoltà

nel trovare cibo in quota e sono costretti a scendere nei fondovalle. Lo comunica in una nota lo stesso Ente Parco che evidenzia anche il pericolo derivante dalle valanghe: gli ungulati di montagna, in particolare i soggetti giovani o i più deboli, possono essere vittime di slavine perché i siti di svernamento migliori sono quelli dove la neve scivola via prima.
A serio rischio è un'elevata percentuale di animali erbivori. "Il probabile incremento della mortalità invernale della fauna, dovuta alle eccezionali nevicate di quest'anno, non fa che – si legge nella nota – aumentare la preoccupazione di ulteriori perdite numeriche, oltre a quelle già registrate negli ultimi censimenti".


Per questo motivo il consiglio lanciato dal veterinario del Parco, Bruno Bassano, a chi visiterà nelle prossime settimane la riserva è quello di non disturbare gli animali e cercare di non interagire con loro. “ In ogni caso vigileremo sugli animali, recuperando i soggetti in difficoltà, adulti, vecchi o i capretti”.

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