“Nell’inverno scorso sfatato il luogo comune che con tanta neve cresce il pericolo valanghe”

L’ultima stagione ha registrato, infatti, 30 morti in valanghe in Italia (tre in Valle d’Aosta) nonostante “un innevamento ben inferiore alla media” mentre nel 2013/2014, “particolarmente nevosa” ha contato 23 persone decedute.
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 Poca neve ma più morti in valanghe. E’ la fotografia che restituisce il bollettino niveometeorologico della Regione.
“’E’ un luogo comune pensare che negli anni con tanta neve ci siano molti incidenti da valanga mentre le statistiche dimostrano proprio il contrario”.  L’ultima stagione ha registrato, infatti, 30 morti in valanghe in Italia (tre in Valle d’Aosta) nonostante “un innevamento ben inferiore alla media” mentre nel 2013/2014, “particolarmente nevosa” ha contato 23 persone decedute.
I motivi, spiegano i tecnici, sono diversi, e vanno dagli aspetti nivologici – se il manto nevoso è più sottile è più probabile che abbia una struttura sfavorevole – a quelli psicologici – è fare l’associazione errata poca neve=pericolo minore – fino ad aspetti legati al terreno, con poca neve scierà giocoforza sopra agli accumuli di vento.

L’inverno scorso è stato caratterizzato da valori di temperatura “eccezionali anche grazie a frequenti episodi di foehn”. Ad esempi nella notte fra il 9 e il 10 gennaio nel fondovalle è stata toccata la temperatura massima di 20 gradi. Fino a metà gennaio, sotto i 2000-2.300 metri, “la neve è stata veramente poca o del tutto assente con valori medi di 0-70 cm di neve al suolo”. Per trovare un inverno così magro a gennaio bisogna risalire al freddo inverno del 2005-2006 o al mite 2006-2007. Oltre i 2.500 metri l’innevamento è in linea con gli ultimi cinque inverni.

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