Cantiere al via, Traforo del Monte Bianco chiuso fino al 18 dicembre

Durante l'interruzione della circolazione verranno sostituite una parte delle solette dell'impalcato, terminando, quindi, le lavorazioni previste nel 2023 e anticipando quelle programmate per la primavera del 2024. Inoltre saranno sostituiti gli acceleratori della volta, intervento cominciato con le ultime chiusure notturne e rinnovata l'illuminazione, che diventerà a led. 
Traforo Monte Bianco
Società

Da oggi, lunedì 16 ottobre il Traforo del Monte Bianco chiude al transito per nove settimane. Riaprirà il 18 dicembre, in tempo per la vacanze di Natale.

Il cantiere test al Traforo del Monte Bianco, inizialmente previsto nei mesi scorsi prevedeva una chiusura dal 4 settembre e fino al 18 dicembre per intervenire sui primi 600 metri di volta. I lavori erano stati poi rinviati a seguito della frana del 27 agosto in Maurienne, con la conseguente chiusura ai mezzi pesanti del traforo del Fréjus.

Durante l’interruzione della circolazione verranno sostituite una parte delle solette dell’impalcato, terminando, quindi, le lavorazioni previste nel 2023 e anticipando quelle programmate per la primavera del 2024. Inoltre saranno sostituiti gli acceleratori della volta, intervento cominciato con le ultime chiusure notturne e rinnovata l’illuminazione, che diventerà a led. 

Gli itinerari alternativi

Itinerari alternativi

 

La proroga degli abbonamenti

La data di scadenza di tutti gli abbonamenti (10 o 20 transiti) in corso di validità alla data di inizio della chiusura totale del traforo (16 ottobre 2023) sarà prorogata di 3 mesi. Il prolungamento della data di validità sarà effettuato automaticamente.

La preoccupazione dell’Uncem

A commentare la chiusura è oggi Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, con il Presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero, e il Consigliere nazionale Uncem Valdostano Jean Barocco.

“Non doveva chiudere, tra i proclami di tanti politici, e invece da oggi il Tunnel del Bianco chiude. Chiude davvero. Con una serie di conseguenze gravissime che ci preoccupano. Conseguenze immediate, su viabilità secondaria verso San Bernardo e Frejus. Conseguenze di medio e lungo periodo su un sistema alpino che, dopo vent’anni di indifferenza dei più, finisce per essere blocco verso l’Europa. Un problema gravissimo, per molto tempo sottovalutato. Sappiamo già che il nodo viario torinese, della Tangenziale in particolare, da oggi fino a fine anno sarà intasato. E migliaia di camion in più andranno verso la Val Susa e il Frejus, essendo bloccata la statale 28 in Alta Val Tanaro verso Ventimiglia e Nizza, con limitazioni per la stagione invernale la statale 21 verso la Maddalena e pure il Gran San Bernardo chiuso di notte fino a marzo ai mezzi pesanti alti più di tre metri. Un bel caos, che ci dice una cosa. I rallentamenti dei lavori ai trafori alpini ferroviari, la non pianificazione infrastrutturale, la mancanza di coesione vera europea che guarda alle montagne quale luogo di sviluppo e crescita, flussi e transiti, pesano come non mai”.

 

La Regione auspica la riapertura prima del 18 dicembre

In vista dello stop alla circolazione, il Presidente della Regione Renzo Testolin ha convocato oggi una riunione di aggiornamento per l’esame puntuale delle ricadute sulla viabilità e sull’accessibilità.

Il Direttore gerente del Tmb-Geie Riccardo Rigacci ha illustrato i dettagli tecnici della nuova programmazione dei lavori di manutenzione straordinaria davanti ai consiglieri regionali, al Celva, ai sindaci maggiormente coinvolti, ai vertici dell’Anas delle società di gestione dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo e dei tratti autostradali valdostani, alla Camera valdostana delle imprese e delle professioni, ai sindacati, alle forze dell’ordine ma anche ai dirigenti regionali competenti in Trasporti e Infrastrutture, al Capo della Protezione civile, ai Direttori generali dell’Arpa e dell’Università della Valle d’Aosta.

“Le nuove date – ha sottolineato il Presidente della Regione Testolin – rientrano nell’arco temporale precedentemente approvato, individuato quale periodo meno impattante per la circolazione dei veicoli leggeri sui territori frontalieri. Quanto alle ricadute della chiusura del traforo sul territorio della Valle d’Aosta, già dal mese di giugno scorso abbiamo ritenuto di coinvolgere le professionalità di Arpa Valle d’Aosta e di Università della Valle d’Aosta”.

In particolare, ad Arpa è stato chiesto di implementare le attività di monitoraggio sulla qualità dell’aria in Valle d’Aosta lungo i principali itinerari stradali e autostradali verso il traforo.

“I dati raccolti nel periodo della chiusura – prosegue il Presidente – potranno costituire una specifica base per sviluppare comparazioni e riflessioni sulla situazione ambientale dei territori attraversati dai flussi di traffico internazionale, anche in raccordo con il Piemonte, con la Savoia e con l’Alta Savoia”.

L’ateneo valdostano è stato invece coinvolto nell’esame delle ricadute delle chiusure, non solo economiche ma anche di carattere socioculturale. L’obiettivo è di valutare puntualmente l’impatto del traforo sulla Valle d’Aosta e sullo spazio transfrontaliero, così come di disporre di informazioni utili per orientare le scelte della politica regionale, ma anche di quella italiana ed europea.

L’auspicio della Regione, espresso oggi dal Presidente Testolin è che “la circolazione al Monte Bianco possa riprendere anche qualche giorno prima del 18 dicembre invitando a fare tutto quanto è nelle sue possibilità, informando per tempo le istituzioni e l’utenza rispetto ad un eventuale riapertura anticipata del traforo”.

Il Traforo del Monte Bianco chiuderà per nove settimane dal 16 ottobre

La decisione è stata formalizzata in mattinata: il Traforo del Monte Bianco chiuderà per poco più di due mesi. Lo stop alla circolazione sarà di nove settimane, dalle ore 8 del 16 ottobre alle ore 22 del 18 dicembre. Il via libera alla chiusura è arrivato questa mattina nella riunione fra le prefetture dell’Alta Savoia e della Valle d’Aosta.

Il cantiere test al Traforo del Monte Bianco, inizialmente previsto nei mesi scorsi prevedeva una chiusura dal 4 settembre e fino al 18 dicembre per intervenire sui primi 600 metri di volta. I lavori erano stati poi rinviati a seguito della frana del 27 agosto in Maurienne, con la conseguente chiusura ai mezzi pesanti del traforo del Fréjus.

“Nell’incontro di oggi con la Prefettura dell’Haute Savoie, coerentemente con le indicazioni espresse dal comitato di sicurezza, ci siamo confrontati sull’ipotesi di chiusura del Traforo del Monte Bianco che si protrarrà per un massimo di nove settimane per permettere l’esecuzione di interventi non procrastinabili all’interno del tunnel.  – evidenzia il Presidente della Regione Renzo Testolin – Con la Prefettura francese abbiamo comunque condiviso la necessità che venga, in ogni caso, garantita la data di riapertura del 18 dicembre prossimo per permettere il ripristino della viabilità prima del periodo natalizio e che, se possibile, questa stessa data sia anticipata”.

Traforo del Monte Bianco
Traforo del Monte Bianco

L’obiettivo dei gestori del Traforo è riaprire il collegamento anche prima del 18 dicembre. Durante l’interruzione della circolazione verranno sostituite una parte delle solette dell’impalcato, terminando, quindi, le lavorazioni previste nel 2023 e anticipando quelle programmate per la primavera del 2024. Inoltre saranno sostituiti gli acceleratori della volta, intervento cominciato con le ultime chiusure notturne e rinnovata l’illuminazione, che diventerà a led. 

Ieri, lunedì 25 settembre, il Ministro degli esteri Tajani nell’incontrare la sua omologa francese Catherine Colonna, è tornato a parlare del Traforo del Monte Bianco e in particolare del suo raddoppio. “Ne stiamo discutendo. Abbiamo tante idee noi italiani, anche i francesi ne hanno, l’importante è discutere per avere un sistema di trasporti efficiente che faccia crescere l’economia e garantisca la sicurezza”.

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