Qualche frutto la polemica l'ha dato: infatti, il consiglio di amministrazione guidato dal presidente Luciano Barbera ha rassegnato le proprie dimissioni un anno prima della scadenza del mandato. I soci del Golf Club di Courmayeur si sono, quindi, dovuti recare, venerdì 10 aprile, alle urne per eleggere il nuovo direttivo.
Due le liste in contrapposizione: una che si proponeva quale seguito naturale della gestione precedente, la seconda che portava avanti le idee di chi si era apertamente schierato contro il mandato Barbera e poneva nei suoi principali obiettivi la rappresentatività dei soci di Courmayeur in consiglio. Ad avere la meglio è stato il primo schieramento. Nel segno della continuità, sono stati eletti nel nuovo direttivo Beatrice Ballini (66 voti), Mario Bianchi (83), Mario Cappetti (56), Italo Ferrante (98), Michele Tropiano (56) e Carlo Alberto Marcoz (54). A questi si uniranno Wanda Jacquemod (81), Luigi Turba (86) e Gaetano Galeone (82), sostenuti da quella che voleva essere la lista pro-Courmayeur.
Altalenanti gli umori di alcuni dei soci dell'una e dell'altra parte che, analizzando la situazione, si pongono due domande: perché lo statuto di un'associazione sportiva, che altro non dovrebbe fare se non gestire al meglio un gioiello incastonato in una cornice da favola, prevede che due schieramenti opposti si diano battaglia?
E soprattutto, perché si è voluta creare una lista che tutelasse maggiormente gli interessi dei soci valdostani, quando poi ora in consiglio ne ritroviamo meno di prima?
Infatti, da come sono andate le votazioni, pare che anche qui, come nelle più classiche delle elezioni, ci sia stata qualche alleanza all'interno dello schieramento pro-Courmayeur: quella che doveva essere una riscossa a favore di una gestione campanilistica, si è rivelata l'esatto opposto. Dai cinque consiglieri valdostani presenti nel direttivo precedente, si è passati ai tre attuali, di cui solamente uno (Wanda Jacquemod) a rappresentare la nuova corrente.
Ora al nuovo direttivo, che si vocifera avrà come presidente Mario Bianchi, imprenditore di Milano, il compito di trovare l'accordo con i proprietari dei terreni che ancora non hanno raggiunto un'intesa con il Golf club e di gestire al meglio il club per i prossimi quattro anni.