Il Consiglio regionale dice “No” al cibo sintetico, sostenendo con una mozione approvata (senza il voto di Pcp) la petizione promossa da Coldiretti e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo sostenute dal mondo agricolo valdostano finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio.
Il testo, presentato dalla Lega Valle d’Aosta impegna, inoltre, il Governo regionale a difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, le filiere agro-zootecniche valdostane minacciate dalla diffusione del cibo sintetico; oltre a trasmettere al medesimo ministero e ai Parlamentari valdostani copia della presente mozione.
“Già all’inizio di quest’anno potrebbero essere introdotte a livello eurounitario le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio di cibi sintetici. Gli alimenti “Frankenstein”, di origine artificiale, non salvano l’ambiente perché consumano più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e sono meno efficienti di quelli oggi più performanti, senza contare che non sappiamo come potrebbe reagire il nostro organismo all’assunzione di questi prodotti sintetici” ha spiegato l’iniziativa il capogruppo della Lega VdA Andrea Manfrin.
“Dobbiamo essere vigili e vigilare sul nostro allevamento e sui prodotti della nostra filiera agricola rispetto all’introduzione dei cibi sintetici – concorda l’Assessore all’agricoltura, Marco Carrel -. Il sostegno di questa petizione ribadisce il sostegno del nostro Governo all’azione svolta da Coldiretti per fermare questa pericolosa deriva che punta alla massimizzazione del profitto e non al soddisfacimento delle esigenze di produttori e consumatori. L’identità di un popolo passa anche attraverso la cultura alimentare.”
“No al cibo sintetico”, Coldiretti Valle d’Aosta lancia una petizione
Insieme a tanti cittadini, sono numerose le autorità valdostane che, nella giornata di venerdì 18 novembre, in occasione dell’inaugurazione del nuovo mercato coperto di Campagna Amica di Aosta, hanno deciso di sottoscrivere la petizione, lanciata da Coldiretti, per proporre una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia.
A schierarsi con la loro firma a favore della difesa dei prodotti naturali del territorio, derivanti da processi produttivi sostenibili, sono stati Monsignor Franco Lovignana, Vescovo della Diocesi di Aosta, l’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse Naturali Davide Sapinet, il sindaco di Aosta Gianni Nuti e gli assessori comunali del capoluogo Alina Sapinet e Loris Sartore.
Hanno detto “sì” al cibo naturale anche due rappresentanti d’eccellenza del mondo sportivo valdostano: Hervé Barmasse, guida alpina e alpinista di rilievo internazionale il cui nome è legato a importanti ascensioni e a itinerari di grande difficoltà realizzati in tutto il mondo, ed Eleonora Marchiando, campionessa italiana nell’atletica leggera.
La raccolta firme da parte di Coldiretti è tuttora in corso e si svolge in tutti gli agrimercati di Campagna Amica e presso la sede centrale e gli uffici di zona dell’associazione.
“Il cibo sintetico, creato in laboratorio è pericoloso per la salute umana, dannoso per l’ambiente e molto inquinante – spiegano Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta – Coldiretti invece dice sì al cibo naturale: a tutela dell’ambiente, sostegno della biodiversità e valorizzazione delle risorse naturali”.
Una risposta
Si rischia la desertificazione produttiva dei nostri territori dove allevamenti e imprese agricole rappresentano la prima forma di presidio e di custodia del territorio anche rispetto al dissesto idrogeologico; dal punto di vista sanitario, visto che non esistono studi consolidati sugli effetti del cibo sintetico sulla salute” Si rischia il degrado totale.