I prossimi 8 e 9 ottobre i circa 200 abitanti di Noasca, piccolo comune del Canavese, si recheranno alle urne per votare sul referendum per l’annessione alla Valle d’Aosta. La conferma arriva dalla prefettura di Torino. Spetterà poi al Consiglio di Stato decidere la validità o meno del referendum.
Il piccolo comune di Noasca, il cui territorio confina con il comune valdostano di Cogne, fa parte della Comunità Montana Valli Orco e Soana e del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Per il sindaco di Noasca, Piero Sergio Cuccianti, si tratta di un passo importante verso il rispetto della volontà popolare. “Per il momento – spiega il primo cittadino – il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto, ma noi siamo fiduciosi perché la gente di Noasca vuole questa annessione“.
Cuccianti vede in questa annessione un modo per cambiare l’economia del paese, dando maggiore impulso all’occupazione, visto che la più importante azienda, quella energetica, è in declino, e il Parco del Gran Paradiso che fino a poco tempo fa utilizzava manodopera locale ora punta a favorire lavoratori esterni, con relativo ?fuggi fuggi? dei giovani.
L’entusiamo per una possibile annessione alla Valle d’Aosta deve fare però i conti con il parere contrario, manifestato in più occasioni dal presidente delle Regione Autonoma Valle d’Aosta, Luciano Caveri. La Giunta regionale da lui presieduta ha infatti approvato venerdì scorso una delibera per il ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale contro il decreto con cui è stato indetto il referendum.
Nella delibera approvata dalla Giunta si evidenzia l’art. 1, comma secondo, dello Statuto speciale della Valle d’Aosta ?Il territorio della Valle d’Aosta comprende le circoscrizioni dei Comuni ad esso appartenenti alla data di entrata in vigore della presente legge? e cioè, si legge nella delibera approvata dalla Giunta ? dei soli comuni puntualmente elencati nella tabella allegata al decreto legislativo luogotenenziale 7 settembre 1945, n. 545, e più in generale con il principio di tutela delle minoranze linguistiche insediate nel territorio della Repubblica, solennemente sancito dall’articolo 6 della Costituzione?.
Nella delibera si evidenzia inoltre l’illeggitimità della deliberazione del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2006 poiché lo stesso presidente della Regione VdA non è stato interpellato, così come prevede Statuto Speciale qualora lo stesso Consiglio dei Ministri tratti questioni ?che particolarmente interessano la Regione?.