Palazzo Cogne, il Ccs chiede condivisione: “si ristabilisca il dialogo con la Regione”

Dopo che il Tribunale ha dichiarato inammissibile il ricorso della Regione il Presidente Giovinazzo torna ad invocare un incontro perché il Circolo possa continuare presso l'edifico storico di Aosta. Ma non solo, spiega: "Ccs fortemente penalizzato dalla vicenda".
Palazzo Cogne , sede del Ccs
Società

Il Ccs Cogne accoglie con “cauto ottimismo” la sentenza del Tribunale Ordinario di Aosta che dichiara inammissibile in via d’urgenza il ricorso della Regione condannandola al pagamento a favore del Circolo le spese di lite.

Una cautela che ha una radice ben precisa, stando alle parole del Presidente del Ccs Giorgio Giovinazzo che, al netto dell’esito dell’udienza di mercoledì scorso tiene a fare alcune specifiche, e soprattutto a “sottolineare – scrive in una nota – come tutta la vicenda abbia fortemente penalizzato il Circolo: le notizie su imminenti pericoli , urgenza e inagibilità hanno creato incertezza e preoccupazione portando alla delocalizzazione di diverse sezioni e all’allontanamento di alcuni soci con la conseguente perdita di introiti per il Circolo, già colpito duramente dalle spese generate dalla querelle (perizie e diagnosi strutturali, spese legali, ecc.)”.

Non solo: “I fatti – prosegue Giovinazzo nella sua disamina – non hanno riguardato solo il Circolo, anche il Comune di Aosta è stato penalizzato dovendo suo malgrado investire impreviste e ulteriori risorse economiche nel ricollocamento del ballo di ‘Anziani Attivi’ presso un’altra sala nel comune di Charvensod”.

Giovinazzo che, come già invocato qualche tempo fa, torna a chiedere condivisione al proprietario del Palazzo, ossia l’Amministrazione regionale: “A questo punto, venendo meno il principio per la quale è partita tutta la questione, ovvero il carattere d’urgenza di rilascio per inagibilità dei locali, il Circolo auspica che si ristabilisca il dialogo con la Regione e che si torni a fare riferimento alle dichiarazioni pubbliche fatte da più esponenti politici che, in tempi precedenti all’esordio di questa annosa vicenda, hanno ripetutamente dichiarato che nessuno vuole sfrattare il Ccs Cogne dal palazzo”.

“L’intenzione – chiude la nota – è quindi quella di chiedere quanto prima un incontro con la Regione nel quale fare sintesi e trovare la soluzione più idonea affinché il Circolo possa continuare la sua attività presso Palazzo Cogne, ricongiungendo le sezioni, e proseguendo con tutte quelle attività che la città di Aosta e non solo richiede a gran voce”.

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