Pane e Nutella: la spalmabile di nocciole abbraccia il pane nero valdostano

Anche questa estate il marchio dolciario Ferrero accompagna gli italiani alla scoperta dei pani tipici della Penisola, raccontandone le storie, le preparazioni e i sapori.
Pane nero e Nutella
Società

Colazione tipica delle giornate di festa, merenda più amata dai bambini di tutte le età, occasionale peccato di gola di fine pasto, quello di pane e Nutella è divenuto negli anni un binomio irrinunciabile per molti. Ma, quando la crema spalmabile di nocciole più celebre in Italia incontra i saperi e i sapori antichi della Valle d’Aosta, nasce un connubio tanto inatteso quanto goloso, quello con il tradizionale pane nero.

Anche questa estate, al fianco dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, il marchio dolciario Ferrero vuole accompagnare gli italiani in un viaggio nella cultura e nella gastronomia locale alla scoperta dei pani tipici della Penisola. Protagonista della tappa valdostana del gustoso itinerario è, appunto, il pane tondo di segale, per sua natura ricco di fibre nonché simbolo della cucina e della storia delle Alpi.

Pane nero e Nutella
Pane nero e Nutella

“Sino all’inizio del ‘900, nella maggior parte dei comuni valdostani era presente un forno comunitario e la produzione di questo pane faceva parte di un rituale che coinvolgeva tutto il borgo poiché le donne impastavano, gli uomini cuocevano e i bambini aspettavano l’arrivo della pagnotta calda – si legge sul sito web di Nutella -. Il pane veniva prodotto una volta all’anno, dopodiché veniva conservato su graticci di legno chiamati “ratelë” per nutrire le famiglie isolate durante i lunghi mesi invernali in quanto capace di conservare inalterate le proprie proprietà organolettiche”.

Pane tondo di media pezzatura e dal colore scuro, il pane nero presenta una crosta dura, ruvida e irregolare derivata da un impasto semplice composto da farina di segale e di frumento, acqua e lievito madre nonché talvolta arricchito con castagne o frutta secca come noci, fichi e uvetta.

Pane nero e Nutella
Pane nero e Nutella

Suggerendo di “tagliare il pane a x dividendolo così in quattro triangoli da cui a loro volta derivare piccole fette”, Ferrero spiega peraltro che “per affettare il pane nero dopo un lungo periodo di conservazione si utilizza il “copapan”, un coltello adatto proprio per il pane secco”. Quanto a come gustarlo assieme alla Nutella, il consiglio è quello di spalmare la crema “lungo tutta la superficie della fetta, lasciando che il sapore rustico del pane incontri il suo gusto dolce”; il connubio è “perfetto per iniziare la giornata assieme a una tazza di latte macchiato caldo, una ciotola di pere e noci e qualche fetta di salame cotto montano”.

Pane nero e Nutella
Pane nero e Nutella

Non soltanto pane nero, però, perché Nutella ha studiato e assaporato altri numerosi pani della tradizione della Penisola. Tra di essi il pane di Altamura dop, il pane del dittàino dop, il pane toscano dop, il pane casereccio di Genzano igp, oltre che i pani caserecci molisano, aquilano e della Basilicata e il pane di grani duri antichi. Accanto ai più celebri ciabatta, sciopetta, michetta, mafalda, crescia, pan libretto e biova, presenti anche i meno conosciuti ficcilatidd, paarl, kaisersemmel, sa tunda e civraxiu. Pani neri concernono anche la storia del marocca di Casola, di Coimo e di Castelvetrano, mentre altrettanto antichi sono il pane di Cerchiara, il pane cafone, il miccone pavese, il pane di Chiaserna, la biga servolana, il pane di Velletri, il pane sciapo di Terni e il pane Polifemo. Oltre a forme peculiari quali la coppia, il gramolato, la ciriola e la busella,  versioni alternative si possono trovare nel pancarrè, nella puccia, nelle ciappe, nella pitta calabrese, nella tigella o crescentina di Modena, nella torta al testo, nel pane azzimo e nella piadina romagnola.

Pane e Nutella
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