Parco del Gran Paradiso, istituita una zona di tutela per la nidificazione del Gipeto

L'Ente ha definito zona di protezione in Valnontey in cui è proibito l’accesso all’area e il disturbo dei siti di nidificazione, comprese le attività di osservazione ravvicinata per foto e riprese, l’uso dei droni, oltre al divieto di arrampicata su alcune cascate di ghiaccio.
Gipeto - foto Dario De Siena
Società

Torna a nidificare per il quinto anno consecutivo in Valle di Cogne, nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso, il Gipeto, avvoltoio che si era estinto nel 1913 e che recentemente è tornato a riprodursi nelle valli dell’area protetta, grazie a un progetto internazionale di reintroduzione in corso sulle Alpi da oltre un trentennio.

La coppia di gipeti che negli scorsi anni ha nidificato, portando tre giovani all’involo, ha nuovamente scelto le pareti rocciose della Valnontey per realizzare il proprio nido, con il piccolo nucleo che costituisce la metà delle coppie di questa specie attualmente presenti sulle Alpi occidentali italiane.

Dal momento che alcune specie sono particolarmente sensibili alla presenza umana e risentono in misura maggiore del disturbo, è stata istituita una zona di protezione in Valnontey in cui è proibito l’accesso all’area e il disturbo dei siti di nidificazione, comprese le attività di osservazione ravvicinata per foto e riprese, l’uso dei droni, oltre al divieto di arrampicata su alcune cascate di ghiaccio.

Le zone coinvolte dalla “protezione” sono le cascate Gusto di Scozia, Flash Estivo, Flash Estivo colonnata centrale, Fiumana di Money, Fallo di plutone, Coupè di Money, Mistiria, Coupè Money variante, cascata della pazienza, cascata della rassegnazione, meeting 2000, Sweet Valentina, voglia di tenerezza.

Lo scorso anno, nel mese di febbraio, erano stati sei i ghiacciatori denunciati per essersi avvicinati al nido, nonostante i cartelli di divieto, causando l’allontanamento del gipeto, impegnato in quel momento nella delicata fase della cova.

La scelta del Gran Paradiso come luogo di nidificazione – spiegano dal Parco – non è casuale, essendo un territorio ideale per il gipeto per la facilità dell’animale a reperire cibo grazie all’abbondanza di fauna selvatica, la possibilità di trovare spazi idonei alla nidificazione vista la conformazione delle pareti rocciose, ma soprattutto per la tranquillità che può trovare solo in un’area protetta in cui sono vietati i sorvoli con elicottero o altri mezzi, e in cui il disturbo antropico è ridotto.

 

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