E’ di pochi giorni fa il report demografico dell’Istat, che per il 2020 segnala in Valle d’Aosta uno dei livelli più bassi di nascite della storia recente (775). Con natalità a livelli così bassi, aule ed edifici scolastici sono destinati a svuotarsi presto. I primi casi non mancano. Il Comune di Perloz rischia a settembre di perdere la scuola dell’infanzia regionale e come già avvenuto a Courmayeur, i genitori dei bambini si sono attivati per evitare la chiusura del servizio. Un comitato si è formato e una raccolta firme è stata lanciata online, con ad oggi quasi 600 firme.
Della probabile chiusura della scuola si era parlato nelle scorse settimane all’Assemblea del Cpel. In quell’occasione la sindaca del comune Ivana Chanoux aveva spiegato come degli otto bambini residenti in paese, in quattro sarebbero stati iscritti ad altre scuole di Pont-Saint-Martin o di comuni limitrofi.
Nella petizione i genitori ribadiscono “l’importanza di continuare a garantire la presenza della scuola a Perloz” e provano a fornire alcuni elementi di riflessione affinché alcune famiglie “possano valutare con maggior consapevolezza l’eventuale iscrizione/trasferimento dei propri figli nella scuola di Perloz”, possibile fino alla fine di maggio.
Nata come asilo parrocchiale voluto da Don Glesaz nel 1950 e poi passato regionale nel 1982, la scuola è stata da rinnovata e ingrandita circa dieci anni fa, “offrendo ora una grande area esterna attrezzata (campetto, parco giochi) ben esposta al sole fruibile tutto l’anno, spazi interni che permettono la realizzazione di attività per il benessere e la crescita dei nostri bambini; un servizio mensa con una cuoca che ogni giorno prepara il pranzo per i bimbi della scuola materna e della scuola primaria utilizzando materie prime fresche”. Il Comune mette, inoltre, a disposizione un servizio scuolabus “fruibile non solo per il trasporto casa/scuola, ma anche per portare i bambini per svolgere attività in collaborazione con altre scuole, per uscite sul territorio comunale e nei comuni limitrofi”.
I genitori chiedono, quindi, “che venga rispettato il nostro diritto di tenere i bambini nel nostro Paese” e parlano delle difficoltà organizzative che l’eventuale chiusura comporterebbe, soprattutto per le famiglie dei bambini già iscritti alla scuola primaria di Perloz. “Siamo consapevoli che la chiusura della Scuola materna potrebbe provocare nell’arco di pochi anni, anche la chiusura della scuola Primaria. – proseguono i genitori – Il nostro Paese di media montagna si troverebbe così privato di un servizio, fondamentale per il suo futuro e la sua utilità”.
La richiesta è quindi di tenere aperta la scuola, anche considerando nuove proposte didattiche e sperimentali in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta e/o nuovi progetti di differenziazione didattica riconosciuti secondo il Metodo Montessori “per rendere più dinamica e innovativa la nostra scuola”.
A fianco dei genitori c’è l’Amministrazione comune di Perloz, che si dice pronta a valutare eventuali servizi aggiuntivi a favore degli iscritti come pre o dopo scuola. “Siamo aperti al dialogo, ci spiace perdere un servizio così essenziale e quindi se ci fossero delle necessità in questo senso, siamo pronti a fare delle valutazioni” spiega la sindaca Ivana Chanoux. In questi anni i numeri dei residenti in paese si sono mantenuti stabili. “Anzi, negli ultimi anni abbiamo avuto anche delle persone che sono ritornate in paese, ristrutturando la casa di famiglia. Peccato che poi alcuni facciano la scelta di iscrivere i propri figli in altri comuni”.