Petizione Coldiretti “Stop cibo anonimo”, raccolte oltre 1 milione di firme

La petizione era promossa da Coldiretti per proteggere l’origine dei prodotti e tutelare, di conseguenza, i produttori ed i consumatori.
Alessio Nicoletta con Veronica Barbati
Società

“Un successo strepitoso che gratifica il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini di Coldiretti in questo anno e dà concretezza e voce ai tanti cittadini che, anche in Valle d’Aosta, hanno sostenuto questa fondamentale petizione”. Il Presidente e il Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, Alessio Nicoletta e Richard Lanièce, hanno commentato così il risultato raggiunto dalla petizione “Stop cibo anonimo”, promossa da Coldiretti per proteggere l’origine dei prodotti e tutelare, di conseguenza, i produttori ed i consumatori, ha raccolto 1,1 milioni di firme di cittadini europei. La richiesta alla Commissione UE è di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti.

La notizia è stata resa nota durante il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio con la consegna da parte del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e della delegata nazionale dei giovani agricoltori, Veronica Barbati, al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di un “maxi assegno” simbolo dello storico traguardo.

Quella promossa dalla Coldiretti è appena la settima petizione sulle ben 48 presentate a raggiungere l’obiettivo di un milione di firme da quando l’Ice (Iniziativa dei Cittadini Europei) è stata istituita, 12 anni fa. Un traguardo tutt’altro che facile poiché, oltre a raccogliere il numero di sottoscrizioni prefissato, per essere valida la petizione deve anche superare una soglia minima di adesioni in almeno sette Paesi dell’Unione.

Un vero e proprio fronte per la trasparenza che, forte del milione di firme raccolto in tutti i Paesi, “non può essere più ignorato da una Ue che – ricordano i rappresentanti di Coldiretti – ha avuto sinora un atteggiamento incerto e contradditorio, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero.

Nello specifico l’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Ue, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati, l’etichettatura di origine deve essere resa obbligatoria per gli ingredienti principali se hanno un’origine diversa dal prodotto finale. La petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare.

“Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e di quelli italiani che ritiene necessario superare le attuali politiche comunitarie sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro all’anno nel mondo”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

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