Pierpaolo Cottier, classe 1993 di La Salle, sale per la prima volta su un aereo a 11 anni in occasione di una vacanza studio in Irlanda alla fine della prima media. Nato in una famiglia in cui genitori condividono la paura di volare, Pierpaolo è al contrario affascinato dagli aerei, che osserva da casa alzando gli occhi al cielo. Uno dei suoi passatempi preferiti, neanche a dirlo, è il noto gioco per computer “Flight Simulator”.
Pierpaolo è uno studente del Liceo Linguistico di Aosta quando, al termine della quarta superiore, arriva il tanto temuto momento di dover scegliere “cosa fare da grande”. Il sogno è senza dubbio quello di diventare pilota, sono però molti i dubbi che lo attanagliano: uno su tutti il falso mito che, portando gli occhiali sin da bambino, gli sarebbe stata preclusa quella strada. In aggiunta a questo limite, vi era anche il contesto valdostano, non certo l’ideale per avvicinarsi al mondo dell’aviazione, e il timore di non essere all’altezza.
Il caso ha voluto che, in quel periodo, era previsto un evento a Milano di “porte aperte”, in cui erano presenti tutte le migliori scuole di volo: un’occasione da non perdere. Nonostante la paura di volare, mamma e papà sostengono sin da subito il sogno di Pierpaolo che, dopo aver partecipato all’evento meneghino, decide di iscriversi alla scuola FTEJerez in Spagna.
Conseguita la maturità e superati test di ammissione e visita medica, Pierpaolo, a fine maggio del 2013, si trasferisce a Jerez de la Frontera, in Andalusia, dove inizia il suo percorso di addestramento al volo di 14 mesi.
Il 26 novembre 2013, dopo appena 10 voli, Pierpaolo compie il primo volo in totale autonomia e nove mesi più tardi consegue la licenza “Frozen ATPL”. Il suo percorso continua poi in terra iberica, questa volta con l’obiettivo di ottenere la certificazione della lingua aereonautica spagnola.
Al termine del percorso però, Pierpaolo si scontra con il mondo del lavoro: in quel periodo la maggior parte delle compagnie aeree cercano piloti con esperienza e, quindi, decide di fare rientro a casa. Per tenersi in allenamento, s’iscrive all’Aeroclub Valle d’Aosta ma, all’inizio dell’estate, viene assunto nel padiglione Alitalia – Etihad a Expo 2015, con il ruolo di coordinatore dei ragazzi addetti ai simulatori di volo. “Serviva qualcuno che rispondesse alle domande dei curiosi. È stata una bella esperienza che mi ha permesso di incontrare personaggi di spicco del panorama internazionale ed è stato, soprattutto, un periodo in cui mi sono potuto allenare al simulatore in vista delle potenziali interviste che speravo di affrontare presto”.
Il settore aereonautico è molto selettivo e meritocratico: anche se non è noto ai più, i piloti sono semestralmente soggetti a verifiche proprio su simulatori simili a quelli sui quali Pierpaolo ha potuto fare pratica durante il periodo di lavoro ad Expo.
Nella stessa estate 2015 arriva una comunicazione da parte della scuola di volo, che informa dell’imminente avvio, per una nota compagnia aerea spagnola, di uno stage a Barcellona. Pierpaolo riprende quindi la via della Spagna: 80 ore di volo di training che si rivelano utilissime, tanto è vero che, dopo poco tempo, partecipa ad una selezione promossa dalla stessa compagnia e diventa Primo Ufficiale.
Dopo questa esperienza di tre anni, per Pierpaolo si prospetta una nuova opportunità: diventare Primo Ufficiale per una compagnia cargo basata a Malpensa. Questo nuovo lavoro gli permette di girare gran parte del mondo: dall’Europa agli USA, dall’Asia all’Africa e, in più, gli consente di tornare a vivere in Valle. “I voli di lungo raggio ti portano a stare in giro per il mondo per diversi giorni e, di conseguenza, aumenta anche il periodo di sosta in cui poter rientrare a casa. Ho così deciso di tornare a vivere dove ci sono la mia famiglia e i miei amici di sempre”. Non è certo stato semplice riabituarsi alla tranquillità di un paesino di montagna dopo aver vissuto in una città animata come Barcellona, ma i soggiorni nelle diverse metropoli in compagnia degli amici sparsi in tutto il mondo, gli permettono di compensare questo gap.
All’inizio della sua carriera nel settore cargo, durante i trasferimenti ed i soggiorni tra una tratta e l’altra, Pierpaolo riesce inoltre a ritagliare tanti momenti da dedicare all’altra sua passione: la fotografia. Le inquadrature aeree e le diverse mete gli permettono di immortalare panorami mozzafiato.
Pierpaolo racconta però come tutto ciò sia stato limitato dall’avvento della pandemia: “nonostante la fortuna di aver potuto continuare a lavorare, a differenza di quanto accaduto a molti miei colleghi delle compagnie passeggeri, io e gli altri componenti dei vari equipaggi siamo stati molto spesso costretti a trascorrere i vari soggiorni, anche di cinque giorni, in “hotel isolation” o addirittura “room isolation” e talvolta non è stato semplice. Questa particolare condizione, in alcune destinazioni come Corea e Giappone, non è purtroppo ancora oggi superata. L’unico aspetto positivo, se così si può dire, è stato la gestione del fuso orario: l’impossibilità di uscire ci ha permesso di mantenere il fuso di origine invertendo il giorno e la notte così da non perdere troppo il ritmo al rientro”.
Il desiderio di Pierpaolo per il prossimo futuro è quello di poter tornare a viaggiare in libertà e sicurezza, così da poter continuare a conoscere le grandi bellezze che popolano il mondo; per quello di più “lungo raggio”, c’è la determinazione di imparare ancora tanto e diventare, un giorno, Comandante.
di Alex Borinato
2 risposte
Complimenti Pierpaolo !
Non avevo il minimo dubbio che tu riuscissi a coronare il tuo sogno di pilotare e conseguire i tuoi obiettivi! Fin dai tempi della tua permanenza al Convitto Federico Chabod, hai sempre dimostrato le tue capacità intellettuali e la tua disponibilità verso i compagni ed educazione nei confronti degli istitutori. Sono certo che la tua carriera proseguirà con ulteriori soddisfazioni. Ti auguro tanti nuovi voli!
Arrivederci Comandante
complimenti per questo brillante percorso e per le meravigliose fotografie…aspettiamo tanti nuovi voli per altrettante fantastiche immagini
grazie Dina