Per il Comitato Rifiuti Zero, che riconosce questa soluzione come “decisamente migliore rispetto al vecchio piano della Regione che prevedeva di bruciare non solo i nostri rifiuti, ma anche tutta la discarica di Brissogne attraverso il cosiddetto Inceneritore di bocca buona”, si tratterebbe comunque una marcia indietro su tutti i fronti: dal punto di vista ambientale, dal punto di vista dell’affidabilità e dal punto di vista economico. SI tratterebbe infatti di un trattamento a caldo dei rifiuti e perciò di una “sorta di inceneritore, che però più che rilasciare le sostanze inquinanti in atmosfera ne trasferisce l’impatto sulle scorie, dove vanno a concentrarsi la maggior parte delle sostanze tossiche”.
“Infine – conclude il Comitato Rifiuti Zero – siccome gli impianti di piro-gassificazione richiedono una umidità costante (che è resa instabile dalla presenza dei rifiuti organici) rimarchiamo l‘importanza di raccogliere la frazione organica porta a porta, anche laddove non sia possibile il compostaggio domestico, ed invitiamo i cittadini a firmare LA PETIZIONE PER UN CENTRO DI COMPOSTAGGIO che il comitato sta portando avanti, purtroppo l’unica forma di “dialogo” che è possibile utilizzare per poter discutere di certi problemi in Valle d’Aosta”.