Pnrr e digitale, in Valle d’Aosta completato quasi il 60% dei progetti

Dal progetto bandiera per la digitalizzazione della pubblica amministrazione ai facilitatori digitali, sono 584 i progetti legati all'innovazione attuati in Valle. Il 42,5% è in fase di completamento.
Conferenza stampa Pnrr
Società

Una pioggia di fondi da 575 milioni di euro, per un totale di 1.171 progetti finanziati da concludere nel 2026. Sono i numeri del Piano nazionale di ripresa e resilienza in Valle d’Aosta e del Piano nazionale complementare che – al termine dei primi quattro mesi del 2025 – registra il 39,3% degli interventi terminati e il 60,6% in fase di sviluppo. Più avanti l’attuazione dei 584 progetti legati al digitale, che rappresentato  la metà dei progetti finanziati dai due piani con 28,2 milioni di euro. Di questi, il 57,5% è concluso e il 42,5% è in fase di completamento. “Performance elevate”, dice Gianpaolo Lalicata, dirigente della struttura regionale semplificazione e supporto per l’attuazione del Pnrr, mentre illustra i dati durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede dell’Inva a Brissogne.

“In questi anni siamo stati investiti in positivo da fondi inaspettati: ai fondi regionali e comunitari si sono aggiunti quelli del Pnrr – spiega l’assessore regionale al Pnrr, Luciano Caveri -. In due anni e mezzo, sono state fatte molte cose importanti e bisognerà continuare ad avere un occhio di attenzione a questo mondo, sapendo che il modello valdostano – che mette insieme un dipartimento e una società in house come l’Inva – ci viene invidiato dalle altre regioni italiane“.

Progetto bandiera per la digitalizzazione della Pa e la task force dei 1.000 esperti

Parlando di pubblica amministrazione e digitale, Lalicata si è soffermato sul progetto “Task force 1.000 esperti”, che ha permesso alla Regione di selezionare e assumere 14 esperti per la Valle d’Aosta in grado di fornire supporto alle amministrazioni nella gestione degli appalti, delle infrastrutture digitali, delle bonifiche, delle rinnovabili, dei rifiuti, dell’edilizia e urbanistica e delle valutazioni e autorizzazioni ambientali, con l’obiettivo di eliminare i vincoli burocratici e ridurre i tempi e i costi per i cittadini e le imprese.

L’intervento – finanziato con 5,3 milioni di euro e completato per il 77% – si integra con il progetto bandiera per la digitalizzazione della pubblica amministrazione costato 6 milioni di euro. Tra gli interventi, la creazione di una piattaforma unica dei servizi regionali, un unico sportello online dove i cittadini e le imprese potranno presentare una pratica, seguirne l’avanzamento e ricevere comunicazioni. Non solo. “Stiamo sperimentando un chatbot (un tipo di assitente virtuale, ndr) per assistere i turisti – prosegue il dirigente -, uno per la stesura di atti amministrativi come le delibere della giunta regionale, e l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla gestione dei progetti”.

Altro pilastro del progetto è la creazione di un nuovo portale open data, che renderà i dati pubblici della Regione facilmente accessibili e riutilizzabili da cittadini, professionisti e imprese. L’Inva sta lavorando per integrare questo nuovo sistema con gli standard nazionali, come quelli del portale dati.gov.it, e sta realizzando una piattaforma specifica per l’esposizione e la fruizione dei dati. Questo permetterà, ad esempio, ad uno sviluppatore di creare una nuova applicazione utilizzando i dati regionali sul turismo, o ad un’azienda di fare analisi di mercato basate su informazioni demografiche aggiornate.

Sarà poi sviluppato un gemello digitale dell’edificio, una vera e propria carta d’identità digitale e tridimensionale degli immobili che integra dati catastali, urbanistici ed energetici, fondamentale per programmare al meglio gli interventi di manutenzione e semplificare le procedure autorizzative. Sarà anche potenziato il sistema delle conoscenze territoriali (Sct) per rendere i dati territoriali – come mappe e immagini satellitari – più accessibili e facili da consultare per tutti.

I facilitatori digitali e la piattaforma digitale nazionale dei dati 

“Il vero digital divide oggi riguarda l’accesso che è un problema culturale”, dice Enrico Zanella, direttore generale dell’Inva, illustrando i risultati del servizio di facilitazione digitale, finanziato con 235.730 euro, nato per promuovere l’autonomia nell’utilizzo della rete e dei servizi digitali tra i cittadini. In tutta la regione, sono stati attivati 8 punti di facilitazione con altrettanti operatori dedicati, a cui si sono rivolte 3.240 persone, in maggioranza donne, per ricevere assistenza gratuita nell’accesso ai servizi online, come lo Spid, il Fascicolo sanitario elettronico, l’App IO e il portale dei pagamenti PagoPa. L’intervento “verrà rifinanziato – spiega l’assessore Caveri – perché apparteniamo alle regioni più virtuose”.

Altro progetto è la creazione della piattaforma digitale nazionale dei dati, non “un deposito di dati” già in possesso delle pubbliche amministrazioni ma “un hub di comunicazione tra le varie amministrazioni a livello nazionale”, conclude Zanella. Il finanziamento è di 2,3 milioni di euro.

I progetti per potenziare la cybersicurezza

Nell’ultimo periodo si sono verificati diversi attacchi da parte di hacker russi a diversi siti internet, non ultimo quello dell’amministrazione regionale. Il progetto Csirt-Vda punta proprio a prevenire, gestire e rispondere in modo tempestivo agli incidenti di sicurezza informatica attraverso un’apposita struttura – detta appunto Csirt, acronimo di Computer security incident response team – composta da personale specializzato e dotata di tecnologie avanzate.

Lo smart working dei dipendenti regionali aumenta il rischio degli attacchi informatici. “È importante investire sulla formazione della consapevolezza dei rischi informatici”, afferma Carlo Vigna, dirigente della struttura regionale Sistemi tecnologici. In questa direzione va il progetto Cyber awareness e formazione specialistica per la pubblica amministrazione che, con un investimento di 430.000 euro, ha permesso di erogare dei corsi online e dei workshop sul tema, con il coinvolgimento di circa 4.500 dipendenti di sette enti, tra cui la Regione, l’Inva, l’Usl, l’Università della Valle d’Aosta, il Comune di Aosta e le Unité des communes Grand Combin e Mont Emilius. L’analisi degli attuali processi informatici degli enti rispetto alla sicurezza informatica è invece stata al centro del progetto per il potenziamento della resilienza cyber.

Un nuovo sito internet per la Regione

Anche il sito internet della Regione Valle d’Aosta avrà una nuova veste grazie al progetto Vda Web, cofinanziato da fondi del Fesr per un importo totale di 1,8 milioni di euro. “La  giunta ha già approvato la nuova homepage del sito e entro fine ottobre è prevista l’emissione di un piano redazionale completo con tutte le informazioni che si vogliono caricare – spiega Roberto Gens, dirigente della struttura regionale Sistemi informativi -. L’aggiornamento di un sito internet non è un aspetto puramente tecnologico ma sono anche importanti i contenuti e il modello di governance”.

Buono l’esordio per Vda Pay, la nuova piattaforma dei pagamenti online della Valle d’Aosta, integrata con Pago Pa e finanziata con 1,9 milioni di euro di fondi Fesr. “Nella prima settimana di utilizzo sono stati pagati circa 7.000 bollettini“, dice Gens. In programma anche la riorganizzazione digitale dello sportello unico degli enti locali.

Un altro progetto, sempre finanziato con fondi del Fesr per 1,5 milioni di euro, è l’evoluzione del datacenter unico regionale, aumentando le capacità di calcolo e di elaborazione di dati. Altri 2,4 milioni di euro sono stati investiti per aumentarne la sicurezza.

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