Politiche sociali, lo Spi Cgil: “nel 2016 previsto un taglio del 25%, mai così alto”

Il sindacato dei pensionati esprime dissenso e preoccupazione per i tagli che "mettono a repentaglio il futuro dei servizi, a meno che non si voglia scaricare il peso della crisi sui cittadini".
CGIL
Società

Dissenso per i tagli che il bilancio regionale riserva alle politiche sociali e preoccupazione per le ripercussioni che queste riduzioni potranno avere, in particolare per le fasce più deboli della popolazione. Ad esprimerli in una nota è lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil che sottolinea come nel settore "Politiche sociali e famiglia", che comprende servizi delicati come quelli all’infanzia, alla famiglia e per gli anziani, si evidenzi un taglio di risorse del 25% rispetto al 2015.  

"Un taglio di quasi 18 milioni di euro su un capitolo che non ha mai subito una diminuzione di spesa così importante" sottolinea lo Spi e che, sempre secondo il sindacato "mette a repentaglio il futuro dei servizi, a meno che non si voglia scaricare il peso della crisi sui cittadini".

"Tuttora si considerano le spese per il Sociale come un costo e si trascurano le opportunità lavorative che sono legate ad uno sviluppo corretto di queste politiche – sottolinea il Segretario Generale dello Spi Cgil della Valle d’Aosta Gaetano Maiorana – così facendo il Welfare valdostano, fino ad oggi vanto per la nostra Regione, viene impoverito e declassato".

"Addio Isola Felice – conclude il Segretario – la crisi economica e le scelte politiche degli ultimi anni hanno offuscato l’immagine e pregiudicato pesantemente il futuro della Nostra Regione

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