Processionaria del pino, a Sarre un incontro informativo

L'appuntamento è in programma venerdì 23 gennaio alle ore 20.30 presso la sala consiliare del Municipio. L'argomento è stato al centro nei giorni scorsi anche del Consiglio regionale con una interpellanza del gruppo Uvp.
Società

Può essere mortale per i cani e estremamente urticante per l’uomo. E’ la processionaria del pino, conosciuta anche come gatta pelosa, che sta infestando i boschi tra Villeneuve a Champdepraz.

Per informare i cittadini il Comune di Sarre, uno tra i più colpiti, ha organizzato un incontro per venerdì 23 gennaio alle ore 20.30 pressso la sala consiliare del Municipio. L’argomento è stato al centro nei giorni scorsi anche del Consiglio regionale con una interpellanza del gruppo Uvp. In particolare il consigliere Alessandro Nogara ricordando come "le foreste di pino silvestre della Valle d’Aosta sono gravemente deperite a causa di vari fattori, ma principalmente per gli attacchi del lepidottero defogliatore conosciuto come "processionaria del pino", che, se toccato a aspirato, può creare danni anche a persone e animali" ha denunciato l’assenza  "di azioni incisive per contrastare questa situazione" da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. 

L’Assessore regionale all’Agricoltura, Renzo Testolin ha escluso che ad oggi l’insetto possa minacciare il popolamento arboreo. "Il Corpo forestale a novembre 2014 ha effettuato un monitoraggio su tutto il territorio regionale, comprese le aree verdi e scolastiche. Sono risultati colpiti circa 2.800 ettari, corrispondenti al 29% delle pinete esistenti, registrando un leggero aumento rispetto al 2013. Dall’elaborazione dei dati, si evince che il 14% dei territori infestati sono interessati da una forte diffusione di nidi, il 25% da una media diffusione, il 61% da una debole." Da dicembre 2014 la struttura dell’Assessorato ha condotto una raccolta meccanica da terra dei nidi, situati tra 6 e 8 metri, nella zona tra Morgex e Saint-Christophe. "Non sempre la raccolta è risultata completa, si è quindi proceduto in ambiti urbani con i cestelli telescopici. Complessivamente, sono stati raccolti circa 550 nidi. – ha spiegato Testolin –  L’attività di raccolta è ripresa pochi giorni fa, dando sempre priorità ai contesti urbani. Si interverrà inoltre sulle aree forestali, procedendo in prossimità dei centri abitati, lungo i percorsi della viabilità e i sentieri. Si stanno valutando anche altri metodi di lotta, tuttavia ritenuti non risolutivi e molto costosi, quali l’uso di trappole con ferormoni o collose, la lotta microbiologica, interventi aerei. Sono ipotizzabili possibili interventi selviculturali per sostituire progressivamente il pino nero con il pino silvestre, la roverella o latifogli". 

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