Prosol, presentati i risultati del progetto dedicato alla prevenzione del disagio giovanile

Illustrati in conferenza i dati conclusivi del progetto Prosol giovani. Diverse le iniziative messe in campo: dall’organizzazione di attività sportive dedicate ai ragazzi in condizioni di fragilità, alla creazione di un sistema software per facilitare la comunicazione tra i giovani pazienti e il medico.
Conferenza conclusiva del progetto Prosol giovani
Società

Sono stati illustrati stamani i dati conclusivi del progetto Prosol Giovani, interno al programma Alcotrà, nato con lo scopo di intercettare precocemente il disagio di preadolescenti e adolescenti, rinnovando i servizi socio-sanitari rivolti alla fascia di età compresa tra gli 11 e i 25 anni. In particolare, il progetto ha visto l’organizzazione di diverse attività sportive extra-scolastiche dedicate ai giovani in condizioni di fragilità. Le proposte, tutte gratuite, si sono svolte durante le vacanze invernali, estive e durante la pausa di Pasqua. Arrampicata, equitazione, tiro con l’arco, rafting e sci nordico sono solo alcuni degli sport che l’Associazione valdostana paraplegici ha proposto ai giovani per contrastare l’isolamento – aumentato durante il lockdown – e favorire momenti di aggregazione e socialità. Grande è stata la partecipazione al progetto, sopratutto durante il periodo estivo, che ha visto il coinvolgimento di trecento ragazzi. L’unica nota negativa, ha spiegato il presidente dell’Associazione valdostana paraplegici Egidio Marchese, la scarsa adesione da parte dei ragazzi con disabilità che si auspica possa aumentare in futuro.

Oltre alle attività sportive, hanno spiegato il dott. David Catani e il dott. Giuseppe di Maria del Centro Atlas, ai ragazzi è stata offerta la possibilità di partecipare a tre sedute di consulenza psicologica o pedagogica con l’obiettivo di lavorare non solo sul disagio giovanile, ma anche sulla promozione del benessere psicologico. Di fondamentale importanza è stata anche la realizzazione di un sistema software nato per facilitare la comunicazione tra i giovani pazienti in situazioni di disagio e il medico/psicologo/operatore sociosanitario. Il dott. Fabio Solari, professore di informatica presso l’Università di Genova, ha illustrato lo sviluppo dell’applicazione, uno strumento concreto – attualmente in fase di test presso l’Università di Imperia – che permette di inviare messaggi e avviare videochiamate quando non è possibile il rapporto diretto. Il sistema, basato su messaggi criptati per mantenere la privacy, non vuole sostituirsi al rapporto interpersonale, ma essere un aiuto concreto nel caso in cui non sia possibile presentarsi dal medico per impedimenti fisici o psicologici.

Conferenza conclusiva del progetto Prosol giovani
Conferenza conclusiva del progetto Prosol giovani

I dati emersi

Nel corso del progetto Prosol giovani, sono state inoltre condotte diverse ricerche incentrate sul tema del disagio giovanile. Secondo i dati emersi, illustrati del prof. Luca Scacchi ricercatore presso l’Università della Valle d’Aosta, risultava, già nel periodo pre-pandemico, un forte aumento della percezione di stress da parte degli studenti. Nel 2018 il 21,7% degli adolescenti valdostani ha dichiarato di sentirsi “molto stressato” a causa della scuola e un 32,2% di sentirsi abbastanza stressato. Rispetto al Binge Driking (la tendenza a consumare più drink nella stessa serata), invece, si è riscontrato un calo, mentre più preoccupanti sono i dati emersi nell’ambito della sessualità. Le indagini dicono che il 37,5% dei ragazzi di 15 anni ha già avuto rapporti sessuali completi, ma pochi di questi hanno sufficienti informazioni sanitarie al riguardo. E’ inoltre in forte aumento la percentuale di giovani che non utilizza il preservativo durante i rapporti sessuali. 

Conferenza conclusiva del progetto Prosol giovani
Conferenza conclusiva del progetto Prosol giovani

Rispetto alle attività e alle ricerche svolte all’interno del progetto è quindi emerso il bisogno di creare un’offerta specifica rispetto alle singole necessità e ai singoli comportamenti dei ragazzi. In questo senso, Prosol Giovani è stato un tentativo di costruire servizi socio-sanitari innovativi, tenendo sempre presente la realtà dei giovani, complicata e diversificata. Quello che conta una volta terminato il progetto, ha concluso la dott.ssa Cristina Arfuso, è continuare a portare avanti progetti dedicati agli studenti più fragili, mettendo in connessione i vari enti che si occupano di giovani.

L’ultimo appuntamento del progetto avrà luogo domenica 9 ottobre, dalle 11 alle 17, presso l’ex stadio Puchoz di Aosta dove i ragazzi dagli 11 ai 16 anni potranno provare una serie di attività sportive e artistiche tra cui mountain bike e tiro con l’arco.

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