Aosta è la quarta “provincia” italiana dove si vive meglio

A dirlo è il Sole 24 ore nella consueta classifica dedicata alla province italiane. Il capoluogo regionale risale di due posizioni, collocandosi ai piedi del podio.
Neve ad Aosta
Società

Migliora la qualità della vita di Aosta. A dirlo è il Sole 24 ore nella consueta classifica dedicata alla province italiane. Il capoluogo regionale risale di due posizioni, collocandosi ai piedi del podio. Novanta gli indicatori presi in esame dal quotidiano economico, suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero.

La città in cui si vive meglio quest’anno è Udine trainata dal primato nella terza edizione dell’indice delle donne. Bologna resta sul podio seguita da Trento al terzo posto. Milano confermata in ottava posizione, Roma è 35ª (-4 posizioni) Nella top ten anche Bergamo e Modena. Foggia risulta invece ultima della classe.

Analizzando i singoli indicatori  sulla qualità della vita, Aosta ottiene la performance migliore negli incendi, con 1,63 denunce ogni 100mila abitanti (la media italiana è di 12,76), mentre la performance peggiore, 105esima posizione in classifica è per i furti con destrezza con 50 denunce ogni 100mila abitanti (contro le 28 della media italiana).

Sul fronte del Clima, Aosta si colloca 53esima a soleggiamento con 7,8 ore di sole al giorno, 31esima per le ondate di calore e seconda per gli eventi estremi. Se meditate di cambiare città sappiate che secondo la classifica il clima migliore si trova a Imperia, seguita da Bari e Pescara.

Nella Macrocategoria Ricchezza e Consumi Aosta si posiziona al secondo posto grazie alle performance ottenute nelle categorie protesti procapite, dove è seconda, popolazione con crediti attivi, dove è quarta, riqualificazioni energetiche (sesta) e inflazione prodotti alimentari e bevande non alcoliche (ottava). Peggior performance per canoni medi di locazione (Incidenza % sul reddito medio dichiarato), dove siamo 81esimi.

In “Affari e lavoro” il capoluogo regionale si posiziona invece 31esima con le migliori performance nelle categorie Imprese in fallimento (seconda) e tasso di occupazione (undicesima). Aosta scende nella classifica per la categoria Imprese straniere (ogni 100 imprese registrate), dove siamo 80esimi.

In “Giustizia e sicurezza” è 23esima, ma prima per le categorie incendi, quarta per la durata media delle cause civili, nona nella quota cause pendenti ultratriennali e undicesima nelle rapine in pubblica via. Oltre ai furti in destrezza, le altre peggiori performance della macrocategoria sono la 93esima posizione per delitti informatici (denunce ogni 100mila abitanti) e la 90esima per mortalità per incidenti stradali (tasso standardizzato per 10.000 residenti (15-34 anni).

65esima posizione nella macrocategoria “Demografia e società”, con un secondo posto nella categoria Densità abitativa. Spicca in negativo il 103simo posto per indice della solitudine ovvero le persone sole in % sul totale dei nuclei (elab su dati Istat, 2021) ma anche il consumo di farmaci per l’obesità (81esimi) e psichiatri e psicologia clinica, ovvero professionisti attivi ogni mille abitanti (85esimi).

Meglio fa Aosta in Ambiente e servizi con la seconda posizione per scuole accessibili e energia elettrica da fonti rinnovabili, la quinta in progetti Pnrr.
Infine in Cultura e Tempo libero il capoluogo regionale si posiziona all’ottavo posto in classifica, con un settimo posto per numero di ristoranti ogni mille abitanti, settima per servizi di centri per il benessere fisico, nona per i bar ogni mille abitanti, decima per addetti nelle imprese culturali e undicesima per gli spettacoli ogni mille abitanti. Qui la performance peggiore è sulla banda larga, ovvero indice di copertura a 100 Mbps (Agcom, 2022), che ci porta alla 101esima posizione.

 

 

3 risposte

  1. Ma finitela…queste patetiche classifiche non tengono conto del centro storico: degrado, rumore, sporcizia… Completamente invivibile per i residenti!!!!

  2. La provincia (regione) più piccola d’Italia è solo quarta e grazie ai soliti pochi indicatori.

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