“Chi va a camminare nel bosco da solo o con la sua famiglia, chi va a far legna, a coltivare l’orto, chi porta il suo bambino in un prato non può contagiare né essere contagiato da nessuno.” E’ uno dei passaggi della petizione online che un gruppo di valdostani ha lanciato chiedendo al Presidente della Regione di “allentare da subito le regole relative all’attività motoria, adeguandosi a quelle delle altre Regioni e permettere un minimo di attività di manutenzione del territorio all’aperto”.
“In Valle d’Aosta siamo un popolo di montanari. Siamo abituati alle fatiche e alle restrizioni, al lavoro manuale, al freddo e alla solitudine, ma non a vivere lontani dai nostri boschi, dai pascoli, dai torrenti. Un montanaro chiuso in casa si ammala nel corpo e nello spirito” spiegano i firmatari fra cui c’è lo scrittore Paolo Cognetti.
“Siamo del tutto consapevoli della gravità dell’epidemia in corso, tuttavia crediamo che le misure per contenerla vadano adeguate a un territorio e a una popolazione, non abbia senso prenderle dalle città ad alta densità e semplicemente applicarle alla montagna”.
La raccolta firme, che ha per ora registrato circa 700 firme, chiede inoltre al Presidente della Regione di consentire ai singoli e ai componenti dello stesso nucleo familiare, di effettuare attività motoria all’aperto; di permettere la coltivazione degli appezzamenti anche se non nei pressi dell’abitazione, di prevedere poi dal 4 maggio la possibilità di svolgere sport all’aria aperta ai singoli e ai componenti dello stesso nucleo familiare e nella fase successiva, entro il mese di maggio, la possibilità di svolgere sport all’aria aperta in gruppi, di non più di 5 persone, mantenendo il distanziamento sociale.
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Sì, sarebbe ora di finirla con questa storia. Anche perché credo che le Forze dell’Ordine potrebbero avere cose più utili e meno dispendiose da fare, che non andare in giro con gli elicotteri da 15 €/minuto a fare le multe (che fino a quelche giorno fa erano ammende!) a chi cammina in montagna per i fatti suoi. Non se ne capisce proprio la logica. Anche l’idea secondo la quale eventuali incidenti in montagna sarebbero difficilmente gestibili dall’ospedale in quanto già gravato dal Coronavirus, mi riesce difficile da credere: non credo che l’emergenza Coronavirus riguardi i reparti di ortopedia e i medici ortopedici. A parte questo, con la stagione turistica ferma, i rifugi chiusi e gli eventi sportivi annullati, non credo qualche passeggiata in montagna possa creare problemi all’ospedale.
condivido in pieno l’iniziativa….ho un orto di quasi 1000 mt a saint pierre ma sono residente ad aosta.
Spero che alle prossime elezioni ci si ricordi dei casini che hanno fatto questi onorevoli valdostani, ovviamente non mi riferisco solo alla gestione emergenza covid-19.
Grazie Paolo per l’iniziativa ma dubito fortemente che testolen sappia che in valle d’aosta
ci sono le montagne questi ci hanno trattato come se vivessimo tutti in un unica citta’.
Purtroppo il buon senso non è ancora in vendita nelle farmacie
Grazie Paolo per l’iniziativa speriamo che qualcuno ci ascolti ma i nostri politici si sa………..