"L’Azienda USL procederà a tutte le analisi ed a tutti gli approfondimenti valorizzando il supporto della dirigenza medica e delle sue organizzazioni sindacali così come richiesto dalle stesse". E’ questa la risposta dell’azienda sanitaria valdostana ai sindacati della dirigenza medica e veterinaria (Anaao Assomedi, Anpo, Aaroi, Cimo, Cgil medici, Snr, Fesmed, Fvm, Simet, Smi, Snabi-Anaao) che ieri avevano chiesto di attuare la riorganizzazione prevista "tenendo conto di parametri oggettivi finalizzati a ottimizzare spazi e risorse professionali disponibili: l’ipotizzato taglio delle strutture complesse e semplici non sempre comporta un concreto risparmio e talvolta può creare non pochi disservizi".
Secondo l’USL "non si tratterà certo di un esercizio matematico, poiché si ribadisce che i parametri della “direttiva Bevere” non sono vincolanti ma orientativi". La riorganizzazione dell’Azienda sanitaria della Valle d’Aosta deriva infatti da una direttiva del Comitato LEA presso il Ministero della Salute del 2012. Tale disposizione, riferita principalmente alle Regioni a Statuto Ordinario ed in piano di rientro, non rappresenta un vincolo assoluto per la nostra Regione e questo è stato ribadito nella deliberazione della Giunta Regionale che ha dato gli obiettivi 2014 all’Azienda.
"La modifica dell’atto aziendale – conclude l’USL – prevede comunque una serie di passaggi formali sia interni, come i tavoli sindacali, che esterni, cioè la discussione in V° Commissione consiliare e in Giunta Regionale, così come previsto dalla Legge regionale n°18 del 2013".