Un rientro a “geometria variabile” degli alunni per i mesi di maggio e giugno, con turni di mezze giornate e la frequenza ridotta degli allievi. E’ una delle proposte del piano scuola che oggi è stato portato dall’Assessore regionale all’Istruzione Chantal Certan sul tavolo del Governo regionale.
“L’estrema diversificazione delle realtà scolastiche nella nostra Regione potrebbe rendere fattibile una ripresa delle attività educative e didattiche in presenza – commenta l’Assessora Chantal Certan – soprattutto per la fascia d’età 3/11 anni e in alcune realtà a bassa densità scolastica, laddove potrebbe essere meno difficoltosa la gestione, nei plessi scolastici, degli studenti rispetto agli agglomerati urbani e alle grandi città. Crediamo quindi che vi sia l’opportunità di valutare, come sostenere e accompagnare le famiglie in vista della conclusione dell’anno scolastico e della prossima riapertura, con scelte che garantiscano da un lato il diritto allo studio, costituzionalmente sancito, dall’altro la salute e la sicurezza di ragazzi e personale scolastico”.
Il gruppo di lavoro ha redatto due documenti di indirizzo, uno tecnico e uno sanitario, per lo svolgimento delle attività didattiche in presenza rivolte agli alunni dei vari gradi e ordini di scuola.
I documenti saranno portati all’attenzione dei dirigenti scolastici, dei sindaci, delle organizzazioni sindacali della scuola, della Consulta dei giovani, del Comitato di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, affinché possano essere affrontati, valutati e validati tutti gli aspetti per garantire un sereno ritorno a scuola a tutti gli studenti valdostani, ai loro insegnanti e al personale non docente.
Gli scenari riportati dal Piano prevedono una prima fase (maggio/giugno 2020) in cui la frequenza in presenza sarà facoltativa e dove al contempo verrà garantita la didattica a distanza.
In questi due mesi come detto il rientro sarà “a geometria variabile” con turni di mezze giornate al mattino e laddove possibile al pomeriggio. E’ stata ipotizzata una riduzione del numeri di allievi, un insegnante ogni 5 bambini per la scuola dell’infanzia, uno ogni 10 bambini per la scuola primaria e 15 per la secondaria. La composizione dei gruppi dovrà essere costante nel tempo per poter eventualmente rintracciare i contatti in caso di contagi. Per quanto riguarda gli spazi il piano prevede che di concerto con gli enti locali vengano riorganizzati per consentire una distanza sociale di 1,5 metri. L’invito è poi a favorire attività didattiche all’aperto, attivando progetti di educazione ambientale e di cittadinanza attiva.
Per la secondaria di secondo grado il piano propone di far rientrare solo le classi terminali, in una ipotesi anche solo a piccoli gruppi scaglionati per la simulazione della prova orale dell’Esame di Stato. Anche per la secondaria di primo grado una delle ipotesi è di far rientrare solo le classi del terzo anno. In questa prima fase non sarebbero previsti i servizi di mensa e trasporto e di pre e dopo scuola.
Per la seconda fase di settembre, il piano prevede comunque un rientro, a “geometria variabile”, di tutti gli alunni di ogni ordine e grado, prioritariamente di coloro che frequenteranno il primo anno di ogni ordine e grado di scuola, per favorire l’accoglienza nelle nuove scuole. In entrambe le fasi per gli alunni con disabilità grave andrà privilegiato il rapporto 1 a 1.
Per l’estate poi la proposta è di utilizzare gli spazi scolastici per lo svolgimento di progetti sperimentali di attività ludiche e ricreative in collaborazione con il terzo settore.
Oltre al piano scuola il gruppo di lavoro ha stilato un protocollo sanitario che ciascuna istituzione scolastica dovrà poi adeguare alla propria realtà. Altri temi affrontati dal gruppo di lavoro sono stati: l’edilizia scolastica, con riferimento anche a nuove soluzioni in tema di logistica; l’innovazione e la sostenibilità digitale per potenziare le nuove modalità di didattica (DAD) e formazione a distanza (FAD); la formazione iniziale e il reclutamento del personale docente e ausiliario; il rilancio della qualità del servizio scolastico nell’attuale contesto emergenziale, con particolare attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali; l’educazione al rispetto delle norme in materia di sicurezza e, in particolare, la distanza fisica (distanziamento sociale) anche in previsione dell’attivazione di “centri estivi” e lo sviluppo della rete dei servizi di educazione e di istruzione a favore dei bambini nella fascia 0-6 anni.
Il Piano scuola e il Protocollo di sicurezza saranno ora sottoposti all’Unità di crisi e al Comitato di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro per la valutazione nel merito degli stessi, al fine di definire lo scenario da attuare, nel rispetto dell’evoluzione epidemiologica.
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Ma quali due mesi di scuola??? Al 12 giugno manca meno di un mese!!!!
la scuola dell’infanzia finisce il 30 giugno e le classi terminali della scuola secondaria di primo e secondo grado hanno gli esami
Io non la considero questa proposta indecente! Chantal Certan,che delusione