Sempre più giovani valdostani cercano fortuna all’estero

In base ai dati dell'Osservatorio economico e sociale regionale nel 2002 i valdostani che hanno deciso di spostarsi all'estero erano 60, diventati 391 nel 2022, la maggior parte dei quali erano giovani fra i 18 e i 39 anni.
giovani, viaggio, stazione, emigrazione - foto da Canva
Società

Se nel 2002 i residenti in Valle d’Aosta che hanno deciso di spostarsi a vivere all’estero erano 60, 20 anni dopo, nel 2022, si è arrivati a 391. Un numero che, in base ai dati a disposizione dell’Osservatorio economico e sociale regionale, comprende i 106 cittadini stranieri o immigrati in Valle d’Aosta, che hanno trasferito la loro residenza altrove, nel paese di origine o in un altro Stato. La maggior parte dei 391 emigrati, pari a 198, erano giovani fra i 18 e i 39 anni.
L’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, offre altri dati: al 31 dicembre 2016 risultavano infatti iscritti
5.856 persone provenienti dalla Valle d’Aosta, diventati 7.891 a fine 2022. “Numeri di stock che non danno informazioni sulle fasce d’età per regioni” li ha definiti Testolin.
E’ rimasto pressoché stabile invece il numero di valdostani che ha deciso di spostarsi verso altre regioni italiane: 1148 nel 2002 contro i 1201 del 2022.

“I giovani valdostani vanno all’estero per cercare migliori prospettive di studio e di lavoro, una migliore qualità di vita, ambienti che premiano il merito individuale, la possibilità di concepire un futuro a lungo termine. L’emigrazione è un fenomeno complesso che comprende anche la denatalità e l’attrattività della Valle d’Aosta e dell’Italia” ha sottolineato il Presidente della Regione rispondendo ad una iniziativa di Erik Lavy Lega Vda. 

Hanno scelto al contrario di venire o tornare in Valle d’Aosta 682 persone nel 2022 (erano 319 nel 2002). Di questi, 386 avevano fra 18 e 39 anni e 185 sono immigrati italiani che vengono in Valle d’Aosta dall’estero, “ma non sono necessariamente valdostani”.

Per Testolin: “L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare le condizioni affinché la mobilità possa essere possibile nei due sensi: la possibilità di uscire dalla Valle per studiare, lavorare, acquisire esperienza e realizzare progetti di vita, ma anche la possibilità di rientrarvi. Il governo regionale sta cercando di creare opportunità per la crescita, la ricerca, la diversità dei posti di lavoro e la proposta di retribuzioni adeguate per il lavoro nelle attività, nelle amministrazioni pubbliche e nelle imprese del territorio, in modo da diventare un punto di arrivo e non solo di partenza.”

 

6 risposte

  1. Ci ho provato fino ai miei 30 anni a vivere e lavorare in valle, e nonostante le mie qualifiche quello che ho trovato é stata solo paga da fame, mancanza di rispetto sul posto di lavoro, meritocrazia zero e politiche sullo sviluppo economico e sul futuro dei giovani inesistenti! …Initile continuare a lottare e cercarmi di costruire un futuro lì! Me lo ricordo bene quando, alla cittadella dei giovani un famoso politico ci disse che non ci sarebbe stata la possibilità per tutti nella regione, e di guardare all’estero… Beh così ho fatto! Emigrare non è facile ma quando dove vivi non riesci ad ottenere quello che vorresti é l’unica cosa da fare…! Tanto non hai più nulla da perdere.

  2. Ma quindi lo straordinario piano per le politiche del lavoro dell’assessore Bertschy, in realtà, è straordinario soltanto sulla carta.

  3. In Valle, lo sappiamo tutti, o lavori nel pubblico o lavori nel turismo (o indotto). Non c’è spazio per tutti coloro che sono interessati ad una carriera diversa, a parte certe piccole eccezioni. Sono uno dei 198 del 2022 tra i 18 e 39 anni 😀

  4. L’Italia non è un paese per giovani, se ne parla tanto ma son solo chiacchiere, nei fatti c’è solo sfruttamento, paghe da fame e clientelismo. La Valle non fa certo eccezione.
    Poi senti discorsi sulla crisi di natalità, sulla popolazione sempre più vecchia, peccato che le politiche del lavoro vanno proprio contro i giovani, così li formiamo a caro prezzo nelle nostre scuole ed università e poi son costretti ad andare all’estero, se vogliono prospettive arricchendo altri Paesi.

  5. Sarà mica perché, se non sei amico degli amici, non trovi un posto adeguato alla tua laurea e al mazzo che ti sei fatto a studiare?

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