Gentile Direttore,
apprendo con sconcerto la notizia dell'aggiudicazione ad una cooperativa di Parma dei servizi valdostani dedicati alla fascia anziana della popolazione.
Da presidente di una cooperativa sociale torinese, che ha compiuto, nel 2009, 30 anni di attività sviluppandosi nella sola provincia di Torino e raggiungendo dimensioni interessanti (ad oggi 180 addetti e 4.800.000 euro di fatturato), senza mai partecipare a quelle gare in cui altri soggetti avevano costruito con il territorio risposte adeguate, non posso che guardare a quanto accade con un disincantato disgusto.
Il nodo vero della vicenda non è la concorrenza, ma il fatto che tutto viene trasformato in merce. Il Comune di Aosta lo fa con gli anziani. Pur non avendo mai contestato la gestione fatta da Trait d'Union improvvisamente scopre che vuole altro. La novità sarà apprezzata dagli anziani? Poco importa, questi devono ringraziare di avere il servizio, ci manca pure che siano considerati in termini di opinione.
Emblematica è la scelta dei lavoratori di resistere al trasferimento, gesto con cui ricordano di essere soci delle cooperative e di quindi di avere un'appartenenza.
Purtroppo però anche i lavoratori sono merce . Il sindacato un po' poveramente sembra soltanto fare il discorso della tutela del posto di lavoro. Dov'è quel sindacato che rivendica di perseguire l'interesse generale del Paese?
Il Comune si è scaricato la coscienza appellandosi al CCNL delle Cooperative sociali che prevede il passaggio dei lavoratori alla ditta subentrante. Che ne sarà degli sforzi fatti da molti lavoratori che negli anni passati hanno investito denaro ed energie perché la loro cooperativa potesse investire nel territorio valdostano a vantaggio dei cittadini valdostani? Delle legittime aspirazioni di ognuno di questi di avere un ruolo forte nella crescita della propria azienda cooperativa? Danni collaterali li chiamerebbero in guerra.
In Valle d'Aosta avete Trait d'Union: è una realtà cresciuta grazie alla passione di centinaia di persone, alla visione di un gruppo di dirigenti cooperativi e di politici locali intelligenti. Trait d'Union è una società privata a vocazione pubblica, è un patrimonio che molti invidiano alla vostra Regione. Il suo destino è nelle mani dei valdostani e di una porzione della loro classe dirigente. Questi ultimi scelgano ciò che intendono fare: lasciare che un'organizzazione dei cittadini cresca oppure agire per comprometterne le basi. Lo dicano senza ipocrisia, senza nascondersi dietro alla concorrenza, alla tutela dei posti di lavoro. Si distinguano se non per lungimiranza almeno per chiarezza rispetto alla pochezza della politica a cui assistiamo ogni giorno.
Mauro Maurino
(Presidente Cooperativa Crescere Insieme Torino)