Sospensioni no vax, Ordine psicologi: “No a divisioni fra buoni e cattivi”

"Una posizione individuale, laddove incomprensibile ai nostri occhi, non per forza è frutto di malpensiero" sottolinea il presidente dell'Ordine Alessandro Trento
Il Presidente dell'Ordine degli Psicologi Alessandro Trento
Società

“Siamo profondamente consapevoli, in quanto professionisti della salute, che il vaccino sia un’azione fondamentale per la salute pubblica, e come tale vada sostenuto ed incentivato, anche quando incontra resistenze con la consapevolezza che una posizione individuale, laddove incomprensibile ai nostri occhi, non per forza è frutto di malpensiero“. Il Presidente dell’Ordine degli Psicologi Valle d’Aosta Alessandro Trento interviene sulla sospensione dei propri iscritti.

“Da alcuni giorni assistiamo sugli organi di stampa regionali e nazionali ad un nuovo conteggio. Se da un lato la pandemia ci ha abituati ad aggiornamenti costanti rispetto ai numeri dei positivi, dei ricoverati ecc., dall’altra assistiamo al conteggio dei sanitari attualmente sospesi.  – scrive Trento – Per tutto questo periodo l’Ordine degli Psicologi ha ritenuto importante non prendere posizione rispetto al vaccino e al green pass. Per quanto concerne la sospensione di alcuni iscritti non vaccinati, il Consiglio di un Ordine professionale non può che far rispettare e applicare le norme, anche secondo il principio di responsabilità professionale che deve contraddistinguere non solo l’operato dell’Ordine ma ciascun professionista, ancor più se si occupa di salute”.

L’ordine rifiuta però i “meccanismi scissori che rischiano di dipingere il mondo tra giusti e cattivi, tra bene e male”. Ricordando come “in diversi Paesi nel mondo siano state usate strategie di convincimento talvolta anche molto creative e discutibili” il Presidente Trento sottolinea come “non vi sia stata una riflessione sugli aspetti psicologici che sottendono alle scelte che ciascuno di noi ritiene importanti per la nostra salute. Già, perché al di là di chi non può, per patologia o altro, in quella grande categoria di chi non vuole c’è anche chi ha paura, o chi non si fida, o chi ha vissuti persecutori verso il farmaco. E che forse trarrebbe giovamento da un accompagnamento nel capire i propri vissuti più nascosti rispetto al vaccino”.

L’invito è quindi al di là dei conteggi a “dare spazio ad una riflessione più ampia sul benessere (intenso anche dal punto di vista psicologico) a quanti, senza magari nemmeno supporlo, ne trarrebbero vantaggio. Forse in fondo, ne trarremmo migliori prospettive tutti”.

Una risposta

  1. Purtroppo non ci si rende conto della presa di posizione politica e ridicola nell’imposizione di un obbligo vaccinale per uno psicologo che non tocca neanche il paziente mentre un’estetista, senza alcun obbligo, lo fà tutto il giorno. Questa ipocrisia antiscientifica che sfocia in un accanimento persecutorio sui sanitari non ha alcuna valenza ai fini dell’epidemiologia del covid dal momento che è ormai dimostrata l’inefficacia dei vaccini nel contrastare la diffusione del virus.

    https://www.usb.it/leggi-notizia/lobbligo-vaccinale-fino-a-dicembre-e-un-inaccettabile-accanimento-sui-sanitari-1552.html

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